Furiosa lite familiare grave un cinquantenne

Meolo. L’uomo aveva cercato di aggredire una donna con un cacciavite ma ha avuto la peggio dopo essere stato picchiato con calci e pugni dai parenti

MEOLO. Lesioni personali aggravate e porto di armi e oggetti atti ad offendere, sei persone denunciate a Meolo. Una lite tra parenti, tutti di origine albanese, è finita in un bagno di sangue, con un uomo riverso sulla strada in fin di vita soccorso da alcuni residenti che hanno assistito impietriti a quel litigio degenerato in una violenza inaudita. Un inferno, la sera del 24 agosto, quando un equipaggio del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Donà è arrivata a Meolo per una chiamata urgente al 112. Alcuni cittadini residenti nei pressi di via Santi Ariani, poco distante dal centro di Meolo, hanno saputo del ferimento di un uomo, trovato sdraiato sulla strada, coperto di sangue e ferite, immobile a terra come avesse già esalato l’ultimo respiro.

Era invece ancora vivo. Hanno allora chiamato il 118 perché in un primo momento temevano addirittura fosse spacciato, essendo immobile e in una pozza di sangue. È stato identificato per B.V., albanese di 54 anni, residente a Meolo, con alcuni precedenti alle spalle. È arrivata anche una pattuglia della stazione dei carabinieri di Meolo a supporto per le indagini e l’identificazione degli aggressori che è stata portata a termine di lì a poche ore. Dalla ricostruzione dei militari dell’Arma è emerso che l’uomo ferito si era presentato in stato di collera e alterazione psicofisica, probabilmente dopo aver bevuto, davanti all’abitazione di alcuni parenti connazionali. Aveva in mano un cacciavite brandito come un’arma verso una donna un tempo a lui legata. Ha aggredito il padre di questa, subito soccorso da altre 3 persone, connazionali e residenti in zona, che lo hanno picchiato con calci e pugni, procurandogli un trauma cranico e alcune ferite lacerocontuse in varie parti del corpo. I rapporti tra il ferito e gli altri parenti coinvolti erano già molto tesi da tempo.

In passato erano intervenuti i servizi sociali del Comune di Meolo e successivamente le figlie dell’uomo erano state affidate a una comunità protetta a causa delle violenze domestiche. Il ferito grave è stato quindi trasportato all’ospedale di San Donà, ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita per le ferite fortunatamente solo superficiali. Gli aggressori, in tutto 5 albanesi, dei quali 2 donne, tutti residenti a Meolo, sono stati deferiti per il reato di lesioni personali aggravate in concorso. Il cacciavite sottoposto a sequestro. Anche il ferito è stato denunciato per il possesso ingiustificato del cacciavite come mezzo atto ad offendere.

Giovanni Cagnassi

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