Fuochi, quaranta minuti di magia afa e alcol: 300 interventi del Suem
Cascate, pianeti, fiori, sfere giganti. Anche quest’anno i «foghi» hanno fatto la loro bella figura, sfidando una temperatura altrettanto di fuoco. E stavolta, durante e dopo la festa, i malori per il gran caldo si sono mescolati a quelli di quanti hanno approfittato della notte “famosissima” per alzare il gomito. In un centro storico invaso da centomila persone, il lavoro di sanitari, forze dell’ordine, servizi di trasporto è stato decisamente impegnativo.
Servizio sanitario. Intenso il lavoro del servizio di emergenza/urgenza che ha impegnato il Suem 118, la Croce verde e le forze dell’ordine con cento e più volontari in servizio e decine di operatori della centrale Suem, coordinata con quella provinciale. Il bilancio: più di 200 interventi effettuati durante la serata dei fuochi. Un centinaio gli interventi successivi, fino all'alba, in particolare nella zona del Lido dove si sono svolte le feste in spiaggia con migliaia di ragazzi a divertirsi fino all’alba (vedi pezzo a fianco). I volontari del soccorso hanno operato dei punti di pronto intervento di San Marco, di Piazzale Roma e del Lido, gestendo in loco la maggior parte di interventi di aiuto. Solo 9 i casi, non gravi, hanno visto il trasferimento di persone al Pronto Soccorso del Civile: si tratta di persone colte da malore o in difficoltà per il gran caldo; persone che si sono procurate ferite ai piedi, camminando scalze sulla pavimentazione, riportando tagli e ovviamente soggetti in preda alle conseguenza dell'abuso di alcolici.
Le pulizie di Veritas. Il post Redentore lascia dietro di sé, sempre, una scia di immondizie e sporcizia che provoca lamentele da parte di molti. Gli operatori di Veritas, entrati in servizio subito dopo i fuochi, hanno raccolto complessivamente 273 carri di rifiuti. Il numero maggiore di carri di immondizie asportate sono stati alla Giudecca (95 carri) e lungo le rive di Castello (68 carri). Dalle 2 di notte e fino alle 6 di ieri mattina hanno lavorato 43 addetti e 4 motobarche con compattatore.
Vigili del fuoco. Vari gli interventi dei vigili del fuoco di Venezia che sono in particolare stati chiamati per un paio di imbarcazioni in avaria, una con il motore rotto e l’altra con problemi all’àncora. E ancora, i pompieri sono intervenuti per alcune persone che si sono lanciate in acqua in Bacino, subito ripescate.
Cuore della festa, la Giudecca. L’isola ha pulsato fino a tardi tra musica e cibi tipici come i bigoi in salsa e le sarde in saor, ma l’emozione si è fatta sentire anche a Pellestrina, dove decine e decine di barche sono arrivate da Chioggia e in migliaia si sono ritrovati a testa in su. Alle 23.30, il primo botto ha dato il via all’incantesimo, ipnotizzando tutta Venezia e, quest’anno per la prima volta anche San Giuliano, Malcontenta, Asseggiano, Favaro e Pellestrina, dove si sono sparati altri cannoni di luce.
Quaranta minuti di magia. Chi in silenzio, chi urlando, chi battendo le mani, tutti hanno guardato lo spettacolo, durato circa 40 minuti e conclusosi con una raffica di fontane colorare che hanno illuminato a giorno il cielo notturno. Stremato dal caldo infernale, il popolo del Redentore si è poi incamminato verso casa, riempiendo ogni calle.
Una processione sudaticcia. Tutti sudaticci, complice una buona cena con qualche bottiglia in più stappata in riva o in barca (il cui numero era largamente inferiore a quelle dello scorso anno) ci si è incamminati procedendo per inerzia in fila indiana, formando una lenta processione in una Venezia diventata una grande sauna. Gli uomini non hanno badato al look e si sono in gran parte tolti la maglia, girando a petto (e pancia…) nudo, qualcuno perfino solo con i boxer. La Protezione civile intimava a stare attenti per la presenza di vetri rotti in Riva degli Schiavoni. I bar e le gelaterie che si trovavano lungo il tragitto dalla Piazza alla stazione hanno fatto bingo, in particolare per la richiesta di acqua. Per una notte avevano la possibilità di tenere aperto a oltranza, come concesso dal sindaco, ed è stata sfruttata. Oltre alle file davanti alle fontanelle, chi è andato a piedi ha fatto diverse tappe per rinfrescarsi. Gli altri, quelli che poi sono andati a fare il tradizionale bagno al Lido, si sono ammassati agli imbarcaderi, cantando con una certa allegria, rinforzata da qualche bicchierino di troppo. Lentamente anche le barche con la musica a tutto volume hanno iniziato a liberare il Bacino, lasciandolo luccicare fino all’alba dei riflessi delle lanterne, ancora appese sulle rive.
Sugli autobus. In piazzale Roma grande calca per salire sugli autobus del rientro a casa: 210 le corse aggiuntive messe in campo da Actv, tanta ressa e gran lavoro ma nessun caos.
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