Fumogeni e striscioni per dire no a Veneto City

Flashmob a Dolo e Pianiga del comitato “Opzione Zero” contro il progetto I militanti srotolano uno striscione con la scritta “Tutto fumo niente arrosto”
Di Giacomo Piran

DOLO. Si sono presentati indossando una tuta bianca e una mascherina antismog sul viso, i militanti del comitato “Opzione Zero” che ieri mattina verso le 12 hanno inscenato una protesta in stile “flashmob” contro il progetto di Veneto City le cui 502 tavole sono state depositate l’altro giorno nei comuni di Dolo e Pianiga. Nel giardino antistante il municipio di Dolo è stato srotolato uno striscione con la scritta “No Veneto City. Tutto fumo niente arrosto” e sono stati accesi fumogeni che hanno creato una lieve nebbia in centro a Dolo. Contemporaneamente, sia a Dolo che al mercato di Pianiga, sono stati distribuiti volantini che spiegavano i motivi della protesta. Il presidio è durato una decina di minuti con i manifestanti, che hanno issato le bandiere del comitato attirando la curiosità di pedoni e automobilisti. La protesta non ha provocato disagi al traffico visto che sul posto erano presenti agenti della polizia locale.

A spiegare i motivi dell’azione di protesta sono Mattia Donadel, Rebecca Rovoletto e Lisa Causin. «Abbiamo usato questo slogan», spiegano i militanti, «per dire che il progetto, sebbene la presentazione dei piani urbanistici attuativi cominci a delinearlo, rimane tutt'ora sulla carta senza che siano noti né il contenuto né gli investitori». Il comitato ha poi sostenuto altre obiezioni al progetto partendo dalle frasi contenuti nello striscione. «Tanto fumo sarà quello che respireranno i cittadini di Riviera e Miranese», proseguono Donadel, Rovoletto e Causin, «a causa dello smog provocato dagli oltre 70 mila veicoli in più al giorno che circoleranno nella zona attratti dal nuovo “polo del terziario avanzato». L’azione di protesta apre una nuova campagna contro il progetto previsto nelle aree tra Dolo e di Pianiga. Quella di ieri», concludono i portavoce di Opzione Zero, «è soltanto la prima di numerose azioni che vedranno impegnato il nostro comitato nei prossimi mesi per sensibilizzare la popolazione e soprattutto per contrastare il progetto. Un modo per dire che la presentazione dei Pua non significa in alcun modo che la partita sia chiusa e che Veneto City si può ancora bloccare».

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