«Fumo nerastro dalla Braemar la Capitaneria dica se è regolare»
CHIOGGIA. L’approdo di domenica mattina all’isola dei Saloni, a Chioggia, della nave piccola da crociera Braemar – della compagnia inglese Fred. Olsen Cruise Lines Ltd, con 24.300 tonnellate di stazza, varata nel 1992 – che tanta felicità ha portato ai commercianti per lo sbarco di centinaia di turisti, si tinge di mistero.
Prima di tutto c’è il fumo nero che usciva dal suo fumaiolo, che ha inquietato più di qualcuno e spinto il delegato all’Ambiente della Municipalità di Venezia insulare, Roberto Vianello, a scrivere una lettera alla Capitaneria di Porto di Venezia in cui osserva che durante tutto il percorso in Canale della Giudecca, (da San Giorgio, Salute, San Basilio) emetteva «un intenso fumo nerastro» e chiede, in primo luogo, «se la compagnia Fred Olsen Cruise Line abbia firmato l’accordo Venice Blue Flag e, in tal caso, se sia stato rispettato l’impegno di impiegare carburante con tenore di zolfo inferiore allo 0,10 % in massa, per tutta la durata della navigazione lagunare» e, inoltre, «se il rimorchiatore che accompagnava il natante abbia impiegato combustibile a basso tenore di zolfo, come da impegni volontari sottoscritti».
L’altro fatto, quanto meno anomalo, è l’itinerario seguito da questa nave che è approdata, dopo aver superato la bocca del Lido alla stazione marittima di Santa Marta sabato scorso, 13 ottobre, alle ore 16.30 e lì è rimasta fino alle 21.30 per poi ripartire, dirigendosi di nuovo al Lido e poi in mare per tornare di nuovo in laguna, dopo otto ore di navigazione al largo in direzione della Croazia, entrare dalla bocca di porto di Chioggia e approdare ai Saloni alle 8.30 di domenica, sbarcare i circa 900 passeggeri, metà dei quali ha fatto shopping a Chioggia e l’altra metà è andata in gita in pullman, nelle valli di Comacchio. Insomma, un itinerario lungo e costoso, che sa di misterioso o quantomeno è anomalo.
Ma per Damaso Zanardo, presidente dell'Azienda speciale per il Porto di Chioggia Aspo che gestisce ancora il porto di Chioggia, in attesa di passare del tutto sotto l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia – non c’è nessun mistero o anomalia, si tratta soltanto di una “prova” di crociera nel trascurato porto di Chioggia che ora tenta di rilanciarsi.
«L’arrivo della Braemar è il frutto di mesi di lavoro con la compagnia di crociera a cui appartiene» spiega Zanardo «si tratta di una sorta di prova che ci auguriamo si ripeta in futuro», accettata dalla compagnia a cui appartiene che ha definito l’itinerario in laguna con la Capitaneria di Venezia, da cui dipende la sezione di Chioggia. In quanto al fumo nerastro che usciva dal fumaiolo della Braemar, spetterà alla Capitaneria di Venezia chiarire se la nave rientrasse o meno dentro i limiti previsto dal recente decreto, emesso dalla stessa Capitaneria.
Il decreto prevede l’utilizzo di un apposito algoritmo matematico, sulla base del quale di dovrebbe permette alle navi da crociera di entrare in laguna sulla base del combustibile usato, la forma dello scafo e l’idrodinamica, nonché lo spostamento d’acqua, l’onda generata, il dislocamento e gli apparati di sicurezza per la navigazione. —
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