Fumi neri da grandi navi appello al commissario
VENEZIA. Il commissario dica «stop» ai fumi nocivi delle grandi navi. Un invito pressante viene dal circolo Pd della Giudecca, che ha approvato all’unanimità, al termine di una affollata assemblea con i cittadini dell’isola, un lungo documento sulla crocieristica. L’invito è rivolto al commissario Vittorio Zappalorto, che svolge le funzioni di sindaco e Consiglio comunale, e ha come il sindaco poteri di vigilanza sulla salute dei cittadini. «Siamo molto preoccupati per lo stato della qualità dell’aria», si legge nella nota approvata dal circolo.
Il Pd ricorda gli ultimi decreti approvati a protezione delle aree sensibili, come quello del ministero dei Trasporti e dell’Ambiente del 2 marzo 2012 che definisce la laguna una zona di «particolarissima sensibilità ambientale» e raccomanda alle autorità locali di adottare «misure finalizzate a mitigare i rischi, perseguendo il massimo livello di tutela dell’ambiente lagunare». Invece, conclude la nota, «non è successo nulla. L’elettrificazione delle banchine della Marittima per alimentare le navi da terra – oggi hanno sempre i motori accesi anche quando sono all’ormeggio – è annunciata da anni ma mai realizzata. L’accordo «blue flag», molto propagandato negli anni scorsi non è stato rinnovato.
«In ogni caso si tratta di un accordo volontario, che dovrebbe essere sostituito da norme precise per limitare l’emissioni di fumi inquinanti». Le norme ci sono, suggeriscono gli iscritti al Pd della Giudecca, «come quelle sulla navigazione interna approvate nel 2005». «La crocieristica è un settore importante della nostra economia. Ma perché la nave in laguna deve utilizzare combustibili ad alto contenuto di zolfo e inquinare come in mare aperto? Non si tratta forse di acque interne come prevede la legge?». «Il commissario deve intervenire, la situazione sta peggiorando», dice il segretario del circolo Giorgio Isotti, «e chiedere rilievi puntuali con le centraline dell’Arpav. Giudecca e Sacca Fisola sono tra le aree più inquinate in assoluto».
La dimostrazione è contenuta in un voluminoso dossier realizzato dall’associazione Ambiente Venezia, che ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica, allegato alla richiesta inviata in Comune. Venezia terminal passeggeri e Autorità portuale, da parte loro, negano che le navi siano responsabili dell’inquinamento. Secondo i loro studi le emissioni non sono superiori a quelle delle auto. Ma la protesta aumenta, in particolare da parte degli abitanti che si trovano le navi molto vicine (Zattere, Giudecca, San Marco) e di quelli «sottovento». Dove i fumi neri ricadono per effetto dei venti dominanti provocando «inquinamento alle persone e ai monumenti».
Alberto Vitucci
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