Fuggono dai carabinieri e si tuffano in un fosso
MOGLIANO. Braccati dai carabinieri si sono infilati in un vicolo cieco, alla fine di via Montello, nel quartiere Ovest, e per fuggire si sono anche tuffati nel fosso. È stata una dinamica rocambolesca quella registrata nel tardo pomeriggio di sabato vicino al fiume Zero. L'episodio ha attirato l'attenzione di alcuni residenti, intimoriti dalla presenza della gazzella dei carabinieri e di un'auto abbandonata quasi in mezzo alla strada.
I fatti sono accaduti attorno alle sette e mezza, quando ormai il sole era calato dall'orizzonte. Stando a una segnalazione, poco distante, in via Selve, poco prima era stato messo a segno un furto in casa. Viene facile collegare i due episodi. È probabile infatti che la gazzella dei militari si trovasse in zona proprio in seguito al furto e che i responsabili, magari disorientati in una zona non ben conosciuta, si siano ritrovati improvvisamente in un cul de sac. Nell'auto abbandonata da questi che, almeno in base alla loro necessità di fuga, potremmo definire malviventi non è stata ritrovata però alcuna refurtiva, e nemmeno lungo il loro percorso. Proprio come nel Fuggitivo, celebre film con Harrison Ford, per sfuggire ai controlli è stata provvidenziale la presenza di un corso d'acqua. I fuggitivi si sarebbero tuffati nel canale Fossa Storta e avrebbero fatto così perdere le loro tracce, dirigendosi verso il Terraglio. Camminando nel fosso (con livelli di acqua che probabilmente superano di poco le ginocchia) sarebbero anche passati sotto i binari della ferrovia.
Da parte dei carabinieri non filtrano notizie in merito all'esito dell'inseguimento. Quel che è certo riguarda la sensazione di insicurezza diffusa tra molti abitanti della zona. A poca distanza, in via Sauro, la settimana scorsa si era verificato uno scippo, prima ancora un furto di gasolio, sempre in via Selve, e una rapina nel parcheggio delll'Eurospin. Della questione si sta interessando anche l'associazione di quartiere presieduta da Andrea Foffano: «Siamo in costante contatto con la polizia locale e il sindaco», spiega, «in questo periodo c'è un boom, con i poveri mezzi che abbiamo a disposizione cerchiamo di sensibilizzare e di mettere in campo progetti concreti per la prevenzione di questi fenomeni».
Matteo Marcon
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