Fuga di gas paralizza Mestre: cronaca di un giorno di caos e disagi

Ore 7.20, scatta l’allarme in via Einaudi: uffici e negozi evacuati, traffico in tilt. Situazione normalizzata solo nel pomeriggio
MESTRE: FUGA DI GAS IN VIA EINAUDI. LIGHTIMAGE
MESTRE: FUGA DI GAS IN VIA EINAUDI. LIGHTIMAGE

MESTRE. La città paralizzata per una fuga di gas in via Einaudi, a pochi metri dalla rotonda dell’hotel Sirio. Sono le 7.20 del mattino quando Germana _ che assieme alla famiglia gestisce il bar “Da Tommy e sua sorella” che si trova sotto i portici, all’altezza del civico 76 _ sta per aprire le serrande e sente un forte odore di gas provenire dalla strada. Ci mette poco a capire che si tratta di qualche cosa di più serio di un puzzo passeggero. L’odore non smette, impregna sempre più l’aria. Decide di avvertire i vigili del fuoco che arrivano nell’arco di pochi minuti.

I pompieri rilevano subito alte concentrazioni di gas nell’aria, tanto da spingerli a vietare il transito lungo il marciapiede e proibire di fumare sigarette. In questi casi, fin quando la causa della perdita non è ben chiara, persino utilizzare il cellulare può costituire un pericolo perché potrebbe innescare un contatto.

Una volta escluse altre possibilità (auto a Gpl o bombole di gas con problemi), i vigili fanno spostare le macchine parcheggiate di fronte portici, spingendole a mano. Poco dopo sul posto arrivano gli agenti della municipale, che si posizionano lungo la rotonda del Sirio per deviare il traffico: il tratto in questione viene transennato ed è impedito l’accesso a chiunque. Vengono avvertiti anche i mezzi Actv, che devono modificare il percorso.

Attorno alle 8 iniziano ad arrivare il personale delle numerose attività della zona: delle Generali, di Vodafone, di Computer Discount e dell’Avis.

I vigili del fuoco consigliano a tutti di non aprire le attività e di allontanarsi. Di fatto, per i lavoratori è una giornata persa.

Qualcuno è rimasto in strada per un’ora buona in attesa di capire se la situazione si sarebbe sbloccata. Quando è stato evidente che le operazioni sarebbero state più lunghe, ha abbandonato il campo.

Inizia una mattinata lunga e difficile.

L’Italgas è arrivata quasi subito per poi andarsene e tornare con mezzi speciali e gli escavatori attorno alle 9.30. Chi era rimasto nei paraggi è stato invitato a tornare negli uffici per spegnere qualsiasi cosa fosse rimasto acceso: pc, macchinette del caffè, mezzi elettrici. Anche gli abitanti dei palazzi sono scesi. «Mentre si scava _ spiegano i pompieri _ è bene che nulla rimanga acceso, anche perché potrebbero verificarsi altre perdite».

Sul marciapiede, tra le tante persone che lavorano all’Avis, che ha sede proprio sotto i portici. Alfio Paladini è stato tra i primi ad andarsene, poi il segretario dell’associazione Luigi De Luca. La titolare del bar ha offerto brioches a chi era rimasto in attesa e ha fatto il caffè ai pompieri. Il momento più concitato però, c’è stato nella fascia tra le 8 e le 9 del mattino, quando nessuno voleva rinunciare a passare lungo via Einaudi.C’era chi, imperterrito, se ne stava con la sigaretta accesa, prima di venire redarguito dai pompieri; chi supplicava di poter passare; chi ha perso l’autobus ed è arrivato due ore dopo al lavoro.

Il traffico, ai Quattro Cantoni, è impazzito: la coda partiva dal parcheggio del cimitero, ci sono voluti tre quarti d’ora per poter transitare lungo quartiere San Paolo. Un ingorgo senza fine, con i vigili urbani che tentavano di mantenere la calma. Via Ospedale completamente bloccata. Alle 11 ancora non era stata trovata la fuga. Solo verso le 16 la strada è stata riaperta a un solo senso di marcia.

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