«Fucili nel bagagliaio», scatta l’allarme
«Ho visto alcuni giovani con fucili nel bagagliaio dell'auto, in via Torino». Scatta l’allerta, il testimone segue l’auto sospetta fino in tangenziale, poco dopo la polizia individua l’auto e i tre occupanti nel parcheggio dell’Auchan. Nell’auto c’erano sì le armi, ma erano da softair, un gioco di guerra. I tre giovani, pugliesi, sono stati identificati. Solo uno è stato denunciato perché con sé aveva 5 cartucce per il tiro a segno.
La segnalazione è arrivata al 113, intorno alle 11 di ieri mattina, ed era precisa: un giovane ha tolto dal bagagliaio di una Fiesta un fucile e accanto a lui ci sono altri due coetanei. L’uomo ha fornito il numero di targa alla centrale di polizia e poi ha deciso di seguire la Fiesta lungo la tangenziale, dove ha poi dovuto desistere quando l’auto è uscita alla Castellana. Ma le informazioni alla polizia sono state precise e poco dopo le volanti della Questura hanno individuato dove l’auto si era fermata: il parcheggio dell'Auchan. A quel punto sul posto sono intervenuti equipaggi della Digos e del Gamm, il gruppo anticrimine che opera in terraferma. Allertate anche le unità dell’Uopi, agenti addestrati per intervenire in azioni antiterrorismo. Tutto era pronto per un blitz allo scopo di fermare pericolosi malviventi o, peggio, terroristi, Ma la realtà era ben diversa. I poliziotti si sono trovati davanti tre giovani che stavano andando a fare una sfida di "softair", gioco a squadre nel quale si simulano imboscate e ci si colpisce con proiettil" di vernice per macchiare le tute con le quali ci si veste. Fucili sì, dunque, ma finti.
L'irrompere della Polizia, che ha bloccato il posteggio vicino all'Auchan, facendo stendere a terra i giovani, aveva già diffuso su alcuni siti la notizia che fossero stati arrestati due stranieri dell'Est Europa con fucili in auto. Ennesimo falso allarme, per fortuna.
A quel punto i tre ragazzi, residenti in Puglia, sono stati portati in Questura per gli accertamenti. Portate negli uffici di Santa Chiara anche le armi per verificare che si trattasse di armi da softair e che non fossero state modificate. Gli artificieri hanno confermato che si trattava proprio di armi “giocattolo”. In auto sono state trovate anche cinque cartucce per fucile da tiro a segno. Il proprietario dell’auto ha dichiarato che erano sue e che le aveva in quanto spesso si reca al poligono di tiro. La sua giustificazione è stata verificata dagli agenti della Digos e sono stati trovati i riscontri, ma alla fine è stato denunciato perché non poteva avere le cartucce con sè in quanto non si stava recando al poligono di tiro. I tre hanno rischiato la denuncia per procurato allarme.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia