Frontale sulla Romea, muore a 41 anni

Chioggia. Nulla da fare per Massimiliano Colombo, pilota di ultraleggeri, che giovedì notte è finito contro un camion
Di Diego Degan

CHIOGGIA. Aveva un’esperienza di centinaia di ore di volo, aveva insegnato a pilotare gli ultraleggeri a decine di persone, non si era mai spaventato nel viaggiare sulle strade del cielo, ma la sua vita è stata stroncata da un banale incidente automobilistico.

L’altra notte, verso l’una, il chioggiotto Massimiliano Colombo, 41 anni, alla guida della sua Bmw serie 3, è andato a sbattere frontalmente contro un camion: nello scontro la macchina è stata quasi disintegrata e il corpo di lui ridotto in condizioni pietose.

L’incidente è avvenuto sulla Romea, all’altezza del cimitero di Cavanella d’ Adige. Massimiliano si stava dirigendo verso Rosolina, dove abitava da diversi anni insieme alla moglie Mirca, ed era quasi arrivato a casa. La sua Bmw ha invaso l’altra corsia, su cui viaggiava il camion, di una ditta di trasporti di Bari, in direzione Padova-Venezia. Non è chiaro cosa possa aver causato il cambio di corsia, forse un colpo di sonno, forse un malore, ma lo scontro non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono intervenuti, per i rilievi di rito, la Polstrada di Padova, e i vigili del fuoco di Chioggia che hanno provveduto a mettere in sicurezza la strada fino al completo recupero dei mezzi, che si è concluso alle sei di ieri mattina. Come prassi i veicoli sono stati posti sorto sequestro e, per il conducente del camion, sono state disposte le analisi per accertare le condizioni psicofisiche. Da verificare anche fino a che punto la velocità dei mezzi coinvolti abbia determinato l’esito dello scontro. Prima di trasferirsi a Rosolina, Massimiliano si era impegnato, a Chioggia, nel mondo del volontariato, dove era stato coordinatore della guardia costiera ausiliaria e nei radioamatori. Ma la sua grande passione era il volo, insieme ad altri due soci aveva fondato la Fly boys srl e faceva anche parte dell’associazione sportiva “Volare lontano” con sede all’aeroporto di Thiene.

«Massimiliano aveva un carattere estroverso e allegro», racconta Roy Visonà, amico e socio nel lavoro, «e una capacità incredibile di fare un sacco di cose. Il suo lavoro principale era nell’ufficio legale di una società telefonica, a Padova, dato che era laureato in giurisprudenza, ma nei fine settimana era sempre a Thiene, per i suoi impegni come istruttore di volo. Da qualche mese aveva anche accettato l’incarico di direttore vendite per un’azienda di Reggio Emilia, la Ciscomotors, che produce motori per i cosiddetti “paramotori”, i parapendio con l’elica. Insomma, non era mai fermo un momento. Si era anche diplomato al conservatorio di Adria e, in passato, aveva suonato il trombone in qualche orchestra, ma poi aveva lasciato perdere.

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