Fronda tra gli albergatori Rizzante, futuro in bilico

Jesolo. La polemica sulla tassa di soggiorno ha indebolito la posizione del presidente dell’Aja. Decisiva la prossima assemblea del 28 febbraio

JESOLO. Conto alla rovescia per l’assemblea Aja: il 28 febbraio si decide il futuro del presidente Alessandro Rizzante. Dopo lo scontro sugli aumenti della tassa di soggiorno, la sua figura e il suo incarico sono stati messi in discussione dagli albergatori più determinati che non vogliono intraprendere la via del dialogo. Le sue dimissioni sono state congelate fino a quella data, in attesa di una definizione degli accordi sull’aumento della tassa e il protocollo d’intesa.

L’azione, pur determinata, di Rizzante è stata giudicata da più parti troppo debole e conciliante con il Comune. Ecco perché una fronda interna di albergatori delusi sta pensando di mettere in minoranza il presidente dell’Aja. Mai l’associazione è arrivata a un tale punto di scontro nella sua storia di costanti rapporti con l’amministrazione comunale di Jesolo. Con la giunta di Valerio Zoggia, però, si è evidenziato da parte del Comune un tentativo di depotenziare gli albergatori nel loro ruolo di interlocutori privilegiati se non addirittura protagonisti in prima persona in seno all’amministrazione comunale, visto che in epoca recente sono stati loro i sindaci e assessori, come ai tempi delle giunte Martin e Calzavara. Zoggia ha chiesto e ottenuto gli aumenti della tassa di soggiorno, addirittura raddoppiata, senza che l’Aja sia riuscita a opporsi efficacemente nonostante le rimostranze di Rizzante e le dimissioni sul piatto.

Luca Boccato, ex presidente di Jesolo Turismo, albergatore manager di strutture ricettive come Almar, primo 5 stelle a Jesolo, e Brasilia, a capo di un gruppo che da Jesolo si è allargato in tutta Italia, è stato tra i primi a protestare per gli aumenti della tassa di soggiorno. Poi Francesco Calzavara, Alberto Carli, Massimiliano Schiavon, l’ala più intransigente degli albergatori che mai hanno scelto la diplomazia nelle trattative con il Comune.

Rizzante si è trovato tra l’incudine del Comune, assai determinato negli aumenti, e il martello degli albergatori più arrabbiati, che quegli aumenti hanno rifiutato. Alla fine, dal primo marzo, gli aumenti ci saranno eccome con una previsione di un milione e 800 mila euro in più ai tre milioni di incasso accertati. Il Comune disporrà di circa cinque milioni dalla tassa di soggiorno del 2018. Ecco perché Rizzante viene ora messo in discussione e il 28 febbraio la fronda, tra i circa 250 iscritti complessivi, potrebbe prendere il sopravvento e invocare la deposizione del presidente per tornare al passato. A meno che la cosiddetta “maggioranza silenziosa” non faccia quadrato attorno al presidente e sconfigga una fronda sempre più crescente.

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