Freddo e aule allagate a scuola, gli studenti verso lo sciopero

Mirano. Continuano i disagi nelle sedi degli istituti tecnici 8 Marzo e Levi e al Liceo Majorana-Corner. Sotto accusa la Città metropolitana: «Brugnaro passi una mattinata con noi tra i nostri banchi»

MIRANO. Stop. Basta. Gli studenti dell’8 Marzo si mobilitano. Dopo le proteste dei giorni scorsi da parte degli studenti dell’istituto 8 Marzo di Mirano, dell’istituto Levi e del Liceo Majorana-Corner, si preannunciano due giornate di sciopero. Gli studenti, sostenuti dai rappresentanti dei rispettivi istituti, i giorni scorsi hanno protestato per le scuole allagate a causa del maltempo. Chiunque fosse entrato a scuola nelle giornate di pioggia trovava: secchi per raccogliere l’acqua in mezzo ai corridoi, aule dove pioveva all’interno, scope, stracci, cartoni e tutto l’occorrente per asciugare e pulire. Già gli studenti dell’8 Marzo avevano annunciato una protesta di due giorni, in cui si sarebbero presentati in massa a scuola con coperte, piumoni e sacchi a pelo. Una protesta simbolica per denunciare che «a scuola piove dentro e fa freddo». Ci sono stati giorni infatti, come raccontato gli studenti, dove la temperatura non oltrepassava gli 11 gradi. «L’8 Marzo è la nostra casa», aveva detto Carlo Marigo, rappresentante d’istituto, «noi qui dentro ci viviamo, veniamo a scuola al mattino e ci rimaniamo anche per otto ore tutti i giorni, non andiamo a divertirci. In più piccioni ovunque, c’è il disastro per terra in tutta la cittadella».

Sono urgenti quindi interventi e finanziamenti. «Brugnaro venga a sedersi tra i nostri banchi», dice Marigo.

A far imbestialire ora gli studenti, sono i finanziamenti. “La Città metropolitana forse non ricorda che lo stabile del Levi è identico e si presenta nelle stesse identiche situazioni di disagio di quello dell’istituto 8 Marzo, che la questione la solleva spesso ma non viene ascoltato», spiega Marigo, «le manifestazioni non mancheranno nei prossimi giorni, perché ci sentiamo presi in giro. Ci mobiliteremo in maniera decisa per ribadire che ci siamo anche noi, e che se Brugnaro fosse interessato a farsi una mattinata con noi, seduto tra i nostri banchi e vivendo la nostra situazione solo per qualche ora, forse si renderebbe conto che non scherziamo quando diciamo che qui è impossibile fare lezione. Chiediamo rispetto da parte delle autorità, perché smetteremo di farci sentire e cominceremo a farci ascoltare». Gli studenti intendono quindi portare a compimento la protesta simbolica, organizzando uno sciopero collettivo di due giorni.

La Città metropolitana i giorni scorsi aveva dato rassicurazioni: «Una problematica che si provvederà a risolvere valutando, già nei prossimi giorni, un intervento risolutore che andrà ad aggiungersi a quanto già avviato. Un lavoro che sta interessando l’intero complesso scolastico suddiviso in Levi, 8 Marzo, Majorana con parziale sistemazione delle coperture per circa 400 mila euro, pari a circa 2.500 metri quadri della superficie complessiva, ossia più di 17.000 metri quadri».

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