Francesco Giusti pubblica la sua “Le età dei giorni”

VENEZIA. Si intitola Le età dei giorni, l’ultima raccolta di liriche del poeta veneziano Francesco Giusti, appena uscita per gli eleganti tipi di Campanotto Editore Poesia e illustrata dai disegni minimalisti di John Gian. «È “la prova da affrontare la mattina prima di uscire”, in questo “tempo datoci”, la chiave di lettura di questi giorni, dell’età di questi giorni, di Francesco Giusti», scrive Rita Degli Esposti nella densa e poetica introduzione alla raccolta, che unisce poesie “storiche” di Giusti in parte rivisitate, ad altre invece recentissime. Perché la sua è una una poesia-racconto del quotidiano, attento al mutamento naturale e fisico dell’ambiente, al suo riverberarsi su noi stessi, come quando scrive: senza darci/il tempo di comprendere/un’aria di tenebra ieri è scesa rasente le case:/ora è per le strade./Gli uccellini, scomparsi,/ci lasciano i loro sparuto richiami/ancora un poco. Francesco Giusti, «Chico» per tutti, al di là della sua natura timida e schiva, della fragile sensibilità che è la stessa linfa vitale della sua poesia, ha ormai da tempo un posto di rilievo tra i nuovi poeti veneziani e le sue liriche sono ospitate in raccolte come «Nuovi Argomenti» e «Smerilliana». Anche questa raccolta conferma la sua felicità espressiva, la semplice pienezza dei suoi versi intrisi spesso di una muta, composta, sofferenza che, più ancora che il male esistenziale di vivere, “fotografano” l’intimo eroismo del riuscire a farlo ogni giorno, in mezzo a delusioni, difficoltà, dolore, ma senza mai perdere la curiosità e l’interesse per ciò che accade intorno a noi.
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