Franceschini va all’Accademia farà anche pace con Brugnaro
Domani arriva il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per inaugurare le nuove sale del Settecento e dell’Ottocento delle Gallerie dell’Accademia - nella nuova ala dell’ex convento della Carità - e sarà anche l’occasione per siglare la “pace” con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che darà il via libera anche al prestito di una trentina di opere dei Musei Civici - dal Cinquecento al Settecento - per la nuova mostra sull’arte italiana che il Ministero organizzerà a Pechino, in Cina.
Brugnaro non aveva gradito che il ministro - con cui era stato anche in missione a San Pietroburgo - non lo avesse informato per tempo della designazione, pur condivisa, di Paolo Baratta alla presidenza della Biennale.
«Io sono favorevole alla conferma del presidente Baratta», aveva dichiarato Brugnaro, «ma qui Franceschini ha sbagliato. Per rispetto alla città poteva almeno fare una telefonata al sindaco, che è anche il vicepresidente della Biennale». Seconda polemica, appunto quella sui prestiti dei quadri. «Me ne aveva chiesti 50 della Fondazione Musei, e adesso scopro per mandarli in Cina», aveva continuato il sindaco, «ho detto di no. Le cose non si fanno così. L’ho conosciuto per la prima volta a San Pietroburgo, questo ministro. Credo che ci sia bisogno che lui venga a Venezia e ci dedichi il tempo necessario per parlare».
E così sarà, visto che tra l’inaugurazione delle nuove sale all’Accademia e un passaggio alla Fondazione Cini, per il seminario annuale dei librai, Franceschini vedrà Brugnaro - probabilmente a Ca’ Farsetti - per parlare non solo della mostra in Cina, ma anche, ad esempio, della questione Grandi Navi e del progetto alternativo “Tresse Nuovo” che sta molto a cuore al sindaco. Per quanto riguarda invece la mostra a Pechino, che vede coinvolta oltre alla Fondazione Musei Civici, anche gli Uffizi e i Musei Capitolini, Brugnaro chiederà al ministro una particolare visibilità per essa della città di Venezia, visto che l’esposizione sarà basata soprattutto su opere veneziane dal Cinquecento al Settecento. E Franceschini dovrebbe concederla.
Tornando all’inaugurazione delle nuove sale dedicate a Settecento e Ottocento alle Gallerie dell’Accademia, queste si aprono grazie al finanziamento della Venice International Foundation guidata da Franca Coin e del Comitato di salvaguardia britannico Venice in Peril Fund. Per giugno invece dovremmo aprire al pubblico le sale dedicate alla pittura del Seicento, con il contributo economico della Samsung e del comitato italo-statunitense Venetian Heritage.
Resta il problema delle grandi sale dedicate all’attività espositiva del museo, per le quali le Gallerie e il nuovo direttore Paola Marini non hanno fondi a disposizione per l'attività. Ma si cercheranno, anche qui, nuovi sponsor.
Enrico Tantucci
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