«Francesca, ti aspettiamo in palestra»
Una settimana fa ha aperto gli occhi, ha sorriso alla mamma, alla sorella. Poi con un cenno della mano ha riconosciuto il suo maestro, Adriano Favaro. Ieri Francesca Moro, pugile di 26 anni, da poco laureata in Giurisprudenza a Padova, è tornata a casa, all’ospedale San Camillo degli Alberoni, al Lido, dove dovrà affrontare una riabilitazione lunga ma piena di speranze. La pugile dell’Union Boxe di Mestre è stata ricoverata per oltre due settimane all’ospedale di Pescara dove era arrivata in coma sabato 18 marzo dopo un malore che l’aveva colpita al termine di un match, a Chieti. La giovane ieri mattina ha lasciato il capoluogo adriatico e, trasportata da un’ambulanza, ha raggiunto il centro riabilitativo al Lido.
I medici di Pescara l’hanno giudicata guaribile in 80 giorni e i segnali degli ultimi giorni sono positivi. L’atleta sta cominciando a parlare, a recuperare la memoria. Accanto a lei ci sono sempre i familiari, e tra loro la madre, Chiara Venturini. «Francesca è forte e ce la farà», aveva trovato la forza di dire il giorno dopo del ricovero della figlia in Rianimazione. E aveva ragione, la forza delle madri che si prendono cura dei figli. «Francesca è forte e ce la sta facendo», racconta Adriano Favaro, il suo maestro che quel sabato sera, a bordo del ring del palasport di Chieti, non c’era, sostituito dal tecnico Matteo Bragato. Ma quella notte, appena ricevuta la notizia del malore, Favaro si era precipitato all’ospedale di Pescara, per quelle che sono state le ore più dure. «Francesca è una ragazza splendida, dal punto di vista umano e atletico», aggiunge il tecnico della società, «perciò l’aspettiamo a braccia aperte, perché fa parte della nostra famiglia».
Quel sabato Francesca Moro, categoria 57 chili, crollò, al termine del match, contro Clara Pucciarelli delle Fiamme Oro Lazio, al Torneo nazionale femminile elite II. Il malore e la corsa in ospedale. Dopo un intervento chirurgico per un ematoma subdurale acuto e dopo diversi giorni di coma in condizioni estremamente critiche, nei giorni scorsi l’atleta agonista si è gradualmente ripresa, iniziando a parlare e ad interagire con i medici, gli infermieri e con i familiari. La giovane era stata ricoverata prima in Rianimazione e poi in Neurochirurgia, fino al trasferimento di ieri all’ospedale San Camillo, polo di riferimento in città e in regione per la riabilitazione. Il suo fisico da atleta l’ha aiutata a rispondere bene alle terapie.
Nella palestra di via Olimpia l’aspettano a braccia aperte, non serve salire di nuovo sul ring per fare parte della famiglia della boxe mestrina. «Se lo vorrà ci sono tante cose che potrà fare, seguendo la squadra femminile», spiega il portavoce della società, Luciano Favaro, «non vediamo l’ora di abbracciarla, non appena ci saranno le condizioni andremo a trovarla». Nei giorni scorsi gli atleti avevano deciso di sospendere l’attività agonistica. Ora si riprenderà, dal 21 di aprile. In attesa di vedere il sorriso di Francesca nella palestra della Gazzera.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia