Fragole d'oro e fuochi d'artificio per il "sì" dei magnati russi

Il San Clemente Palace trasformato in reggia: un anno di preparativi, 370 invitati, un corteo dogale, un baldacchino di fiori, torta di cinque piani
VENEZIA. Nozze bianche, rosse e oro per la coppia di giovani russi che ieri ha trasformato il San Clemente Palace Hotel & Resort in una reggia di petali di rose, lustrini, statue di leoni e colonne. A loro disposizione, dopo un anno di preparativi, un corteo dogale, un baldacchino di fiori sotto il quale dirsi sì per tutta la vita, una tensostruttura con pavimento glitter, tovaglioli con le iniziali e fragole intinte nell'oro a diciotto carati.


Ilia Lusenko (figlio di uno degli uomini più ricchi di Russia) e Nelly non si son fatti mancare niente e ai loro 370 invitati arrivati da tutto il mondo hanno offerto una festa di nozze in stile veneziano con opulenza moscovita.


Nel pomeriggio la cerimonia sul sagrato della chiesetta dell'isola all'ombra di un baldacchino floreale tempestato di orchidee (con un'ora di ritardo per la sposa in bianco lungo) mentre per gli ospiti era stata allestita una platea di sedie bianche con schienale dorato e fiocco rosso fuoco. Ad accoglierli, un corteo di dogale con i costumi di Antonia Sautter: nell'ordine il doge, la dogaressa, gli sventolatori di ventaglio, gli araldi e i servi con l'ombrello. Come in un quadro del Cinquecento, secondo i desideri degli sposi e, sopratutto, della madre dello sposo, vera regista della serata che all'ultimo momento ha voluto che ci fosse anche un coro di trenta voci bianche. Ed era solo l'inizio.


Dopo il sì per sempre, sposini e invitati si sono riversati sotto la tensostruttura trasparente allestita in giardino. Pavimento dorato, lampadari di fiori rossi e candele che hanno illuminato i tavoli ricoperti da tovaglie bordeaux sui quali erano allineati le posate d'argento, i bicchieri, i centrotavola di fiori da Munaretto e i tovaglioli racchiusi in mascherine di pizzo.


Nelle cucine era al lavoro da giorni un esercito di cuochi agli ordini inflessibili dello chef Paolo Sari che ha confezionato un menù da re. Cinque antipasti tipo i cestini di parmigiana, i peperoni ripieni al tonno, i fiori di zucca gratinati; due secondi tra cui il risotto di canestrelli; quindi il filetto di vitellina rosa di Asiago su rostì di patatina gialla di Burano - tutto servito ai tavoli - e un buffet per chi avesse ancora un languorino.


Ma il meglio è arrivato con la torta, fatta dai pasticceri del San Clemente Palace dopo gli infiniti ripensamenti della mamma dello sposo che si era rivolta persino a Londra per scegliere un dolce all'altezza. All'altezza in tutti i sensi, visto che la torta bianca e rossa svettava su cinque piani intervallati da strati di rose. Per finire, fragole ricoperte d'oro (vero) per tutti. Poi concerto di Riccardo Fogli e fuochi d'artificio. 

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