Fracasso, no della Fiom all’accordo

Fiesso d’Artico. Valentini: non vogliamo bloccare i ricorsi legali dei dipendenti

FIESSO. «Non firmeremo come sindacato l’accordo per la messa in mobilità, cioè i licenziamenti dei 150 lavoratori della ex Fracasso Spa di Fiesso d’Artico. Vogliamo lasciare aperta ai lavoratori la strada per ricorsi e cause contro l’azienda, dal momento in cui la cassa integrazione straordinaria dal 2015 sarà terminata». A spiegarlo alla vigilia di un incontro che si terrà nei prossimi giorni a Roma al ministero del Lavoro è il referente della Fiom Cgil Michele Valentini. La situazione all’ex azienda di via Barbariga a Fiesso è pesantissima: «Ad ora sono stati ricollocati all’interno della Frame di Mestrino, che ha preso in affitto di ramo d’azienda il comparto Sylos, solo una quarantina di dipendenti. Sono fallite invece le trattative per un accordo di acquisizione da parte di un’azienda tedesca di un altro ramo d’azienda, perché l’azienda tedesca voleva letteralmente calpestare i diritti dei lavoratori. A queste operazioni come sindacato non ci prestiamo». Una posizione che non era stata condivisa dal sindacato Fim Cisl e anche dal sindaco di Fiesso Andrea Martellato, che non erano contrari a un accordo con l’azienda tedesca. La Fiom Cgil vuol essere chiara: «Ai lavoratori in questi mesi abbiamo spiegato come si è arrivati alla situazione attuale, pesantissima per oltre 150 dipendenti. I vertici della società hanno accumulato debiti per 50 milioni di euro. In questa vicenda i principali responsabili della chiusura sembrano essersela cavata ricollocandosi all’interno della Frame».

Sulla possibilità che esistano soggetti interessati ad acquistare parti dell’azienda la Fiom ha forti dubbi: «La situazione purtroppo sembra essere stabilizzata», dice Valentini, «ci sono poche prospettive che si facciamo avanti altri acquirenti. Come sindacato però non daremo noi il via libera ai licenziamenti firmando un accordo al Ministero, precludendo ai lavoratori così anche la via giudiziale, l’unica rimasta per recuperare denaro». Intanto il commissario giudiziale Roberto Ficotto, dopo che il Tribunale di Venezia ha concesso il concordato preventivo “in bianco” alla Metalmeccanica Fracasso Spa, gruppo che controlla il 100% della Fracasso Spa di Fiesso (società un tempo leader nella produzione di barriere autostradali, ponteggi, sistemi di stoccaggio), sta cercando di vendere i beni dell’azienda, vendita che serve a far fronte ai debiti, rimborsando tutti i creditori privilegiati (dipendenti, fornitori) e una parte dei creditori chirografari.

Alessandro Abbadir

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia