Fotovoltaico, Finanza scopre società «fantasma» per evadere 9 milioni di euro

Operazione «Vacanze Solari»:le Fiamme Gialle scoprono società che emettono false fatture per frodare il fisco. Denunciate sette persone tra Marcon e Stra
Un impianto fotovoltaico in un'immagine d'archivio. E' ancora giallo sulla presenza o meno in manovra del taglio agli incentivi per le energie rinnovabili che dovrebbe far calare le bollette. ANSA/ DARYL VISSCHER
Un impianto fotovoltaico in un'immagine d'archivio. E' ancora giallo sulla presenza o meno in manovra del taglio agli incentivi per le energie rinnovabili che dovrebbe far calare le bollette. ANSA/ DARYL VISSCHER

VENEZIA. La guardia di Finanza di Venezia ha accertato 9 milioni di euro sottratti a tassazione, 2,7 mln di Ires e 1,4 mln di euro di Iva evasa, 10 mln di euro di fatture false scoperte. Sette le persone (quattro uomini e tre donne) denunciate per emissione e utilizzo di false fatture e omessa o infedele dichiarazione. È quanto constatato dai militari delle fiamme gialle nell' ambito dell'operazione «Vacanze Solari», intrapresa nei confronti di 3 società con sedi nella zona tra Marcon e Stra, ma con interessi economici estesi su tutto il territorio nazionale, nonché oltre confine.

Ufficialmente, le imprese verificate operavano nel settore del turismo e dell'installazione di impianti fotovoltaici, ma il loro autentico «oggetto sociale» era quello di occultare al fisco gli ingenti ricavi conseguiti. Il dato più eclatante scoperto dai finanzieri è l'ammontare delle fatture false utilizzate dalle società: 10 milioni di euro di costi fittiziamente documentati. Gli indagati avevano «giustificato» la somma per oltre 5 milioni con l'acquisto da una società irlandese di un improbabile manuale contenente il know-how per divenire perfetti venditori «porta a porta».

In realtà, si trattava di un vero e proprio collage di elementari nozioni sul settore, «scopiazzate» da vari siti internet. Altri 5 milioni di euro invece con il pagamento di fantomatiche «consulenze», mai ricevute, a una società statunitense con sede nel Delaware e a un'impresa sammarinese, il cui «amministratore» risultava essere un'anziana congiunta di uno dei responsabili.

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