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Agricoltori, contadini, liberi professionisti, generazione mille euro e partita Iva fanno i conti con i rincari.
«Tagliamo lavoratori, chiudiamo le luci superflue, stacchiamo spine, cos’altro possiamo fare per ridurre i costi?
VENEZIA. «Ho i brividi che mi corrono lungo la schiena, perché tra pochi giorni mi dovrebbe arrivare la prossima bolletta, quella del mese di agosto». Luigi Masutti, è il titolare del ristorante Do Fogheri di Tessera. La sua bolletta è passata da 1262 euro, luglio 2021, a 4.093 euro, stesso mese, un anno dopo. Si è persino dovuto affidare a un consulente energetico, per farsi consigliare.
«È follia» dice «ed è difficile capire il perché, abbiamo controllato e ricontrollato, ma questo è il conto. I dati dei consumi sono quelli». C’è chi raddoppia, chi triplica.
«Questo dipende dai contratti e dagli enti probabilmente, io ho Enel energia perché al tempo era la più economica, ma il dato rimane. A giorni mi arriva la prossima e ho i brividi, perché sarà ancora più alta». Mensile? «Se fosse bimestrale non saprei dove trovare i soldi».
Gianluca Libralesso è titolare dell’Ostaria Nova di Mirano, e anche lui sta combattendo con prezzi e costi alle stelle. È passato da 701 a quasi 1.600 euro.
Il titolare Burchiello, Adelino Carraro, mostra la sua bolletta da capogiro, passata da 4mila euro, a 17 mila e rotti. Dalla Riviera del Brenta al centro storico, non cambia la musica.
Nicola Pillon, del ristorante trattoria Alle Lanternine, a Cannareggio, alza il suo conto, arrivato esattamente il 22 agosto: è di 3.550 euro. Decisamente troppi.
Preoccupata, come i colleghi, Lauretta Campagnaro, che manda avanti l'agriturismo Lauretta e Vittorino di Gardigiano: sguardo ombroso, prima per i costi delle materie prime e adesso delle bollette.
Amerino Durante, ha una azienda agricola a Scorzè, di ortaggi, radicchio, patate americane: «Cosa dobbiamo fare noi contadini?» sbotta «Di due bollette della luce abbiamo pagato quasi 3 mila euro, contro i nemmeno 900 dell’anno passato. Abbiamo il metano uso casa, che è quintuplicato».
«E per abbassare i costi da anni utilizziamo i pannelli dell’acqua calda e un impianto di produzione della corrente da 11 kilowatt. Stiamo facendo bene i conti, ho purtroppo dovuto lasciare a casa un dipendente, bisogna tirare i remi in barca. Il mais non ha fatto pannocchie, vendo i cappucci a 40 cent al kilo e i prezzi del concime e del gasolio sono triplicati. Cosa dobbiamo fare?». —
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