Foto osè e ricatto sessuale arrestata una giovane

Meolo. La donna aveva chiesto seimila euro a un anziano finito nella trappola Alla consegna sono arrivati i carabinieri. Denunciata la sorella complice

MEOLO. Foto a luci rosse, arresto per estorsione di una donna di 31 anni residente a Quarto d’Altino. La donna, assieme alla sorella più giovane, quest’ultima poi denunciata in concorso, aveva chiesto 6 mila euro a un 70enne residente a Meolo dopo avergli scattato delle foto compromettenti, mentre si trovava in mutande su un divano in compagnia della donna. 4 mila euro le due sorelle li avevano già intascati e mancava solo l’ultima tranche da 2 mila che il 70enne avrebbe dovuto consegnare in un luogo pattuito tra Quarto d’Altino e Meolo. Ma lui si è ribellato e ha chiamato i carabinieri di San Donà. E proprio i militari dell’Arma, in abiti civili e ben appostati, hanno arrestato in flagranza la donna rumena che si apprestava a ricevere la somma estorta all’anziano.

Sembra che i due si fossero già conosciuti alcuni anni fa e l’anziano le avesse fatto dei regali e consegnato dei soldi per dei favori sessuali. In seguito si erano persi di vista. Da poco il 70enne era tornato sui suoi passi e aveva contattato nuovamente la donna, che in passato aveva lavorato anche in alcuni locali notturni. È bastata una telefonata per organizzare un nuovo focoso incontro. Si è recato così nella sua abitazione a Quarto d’Altino per trascorrere la nottata con lei, inconsapevole che nell’abitazione si trovava nascosta anche la sorella pronta a scattare delle foto mentre l’uomo, sposato e con figli e nipoti, si trovava in intimità e intento a spogliarsi sul divano con la sorella maggiore.

Scattate le foto senza troppe difficoltà, le due donne hanno ordito il piano per ricattarlo. Messaggi, contatti, poi la richiesta esplicita di denaro cui lui aveva acconsentito per non rovinare la famiglia e la sua reputazione. Ha vissuto momento difficili di totale sconforto e quando ha raccontato tutto ai carabinieri si è fatto coraggio acconsentendo a continuare quanto stabilito con la ricattatrice per consentire di arrestarla. Al momento di consegnare la parte restante dei 6 mila euro, i carabinieri hanno organizzato il piano per incastrare le due donne. E ci sono riusciti, accertando l’estorsione e proseguendo le indagini che hanno permesso di arrivare alle foto sul telefonino della donna immediatamente arrestata e portata in carcere alla Giudecca.

Ieri la donna, difesa dall’avvocato Maria Ralli, è comparsa davanti alla gip Barbara Lancieri per l’udienza di convalida. Ha raccontato la sua verità, ammettendo in parte le proprie responsabilità ma fornendo una versione dei fatti che non collima con quella dell’anziano. I favori sessuali in cambio di soldi e regali a suo dire non ci sarebbero mai stati. La giudice si è riservata la decisione sulla misura cautelare. Scioglierà la riserva nelle prossime ore.


©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia