Fossò, si uccide con il coltello nella sua azienda

La depressione sarebbe alla base del gesto del titolare della “Beton Benacchio” di Fossò. Inutili i soccorsi dei dipendenti

FOSSO'. Si suicida accoltellandosi all’interno dell’ufficio della propria ditta, la “Beton Benacchio” un’azienda a conduzione famigliare, che produce e commercializza calcestruzzo preconfezionato. L’azienda si trova in via V Strada in zona industriale a Fossò. Questa la tragica fine ieri di Nicola Bennacchio di 49 anni, di Abano.

Sui motivi di una fine così orribile stanno indagando i carabinieri. Potrebbe essere stato un mix di depressione e affari che non volgevano al meglio, a far propendere per il gesto estremo l’imprenditore benvoluto e amato da tutti.

Ieri poco prima delle 13 all’interno degli uffici della “Beton Benacchio” si è sentito un urlo fortissimo. Una decina di operai e impiegati sono corsi nell’ufficio del titolare e lo hanno trovato riverso a terra in un lago di sangue. Si era sventrato con un grosso coltello da cucina. Subito sono scattati i soccorsi, ma anche se la situazione ai soccorritori è apparsa subito gravissima. L’uomo infatti non dava più segni di vita. Arrivati sul posto i medici e gli infermieri dell’ambulanza giunta dall’ospedale di Dolo, hanno potuto solo constatarne il decesso. Sul posto per capire i motivi di questo tragico fatto sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Chioggia e quelli della stazione di Vigonovo.

Nicola Benacchio non ha lasciato biglietti di addio, ma sui motivi del gesto in azienda a denti stretti si ammettono mezze verità. «Questa non è un’azienda che sta male», spiega un operaio, «Non c’è mai stato qui alcun licenziamento, ma la situazione nel corso degli ultimi mesi, come per tutte le aziende, non era certo florida e forse le difficoltà che un tempo erano “normali”, ora per Nicola sono diventate troppo pesanti».

Anche il fratello di Nicola, Diego Benacchio, che è socio dell’azienda, cerca di spiegarsi i problemi del fratello. «Siamo sconvolti», dice, «dobbiamo capire i motivi che ci stanno dietro a questo gesto. C’era forse una depressione, e una preoccupazione per lo stato dell’economia in generale».

L’azienda che si occupa di produrre e vendere calcestruzzo, vista la crisi dell’edilizia non passava uno dei suoi momenti migliori, ma da qui a pensare che Benacchioa abbia deciso di suicidarsi per motivi economici ce ne corre e gli stessi investigatori propendono più per una forma di depressione.

I carabinieri ieri pomeriggio hanno sentito diversi testimoni. Il via libera alla sepoltura arriverà dopo l’autopsia sul corpo dell’imprenditore che servirà a chiarire le cause della morte. Nicola Benacchio lascia la moglie, il fratello e i nipoti. Dopo l’estremo saluto sarà sepolto nel cimitero del paese.

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