Fossò sconvolta dalle accuse nei confronti di don Luigi

In paese abitano trecento attivisti della comunità religiosa fondata dal prete allontanato dal Vaticano per rapporti sessuali con missionarie. L’ex sindaco Compagno: «Basito, ma ha fatto anche del bene»

A Fossò non si fa altro che parlare della rimozione decisa dal dicastero Pontificio consiglio per i laici di don Luigi Prandin, 73 anni. Il padre fondatore della Comunità missionaria di Villaregia, a Villaregia di Porto Viro, avrebbe fatto sesso, alcuni anni fa, nelle sedi estere della Comunità, con diverse missionarie laiche ma consacrate ai voti anche se non facenti parte di alcun ordine. Uno scandalo che ha gettato nello sconcerto l’intera società religiosa e laica di Fossò che partecipava alla Comunità con l’attiva partecipazione di oltre trecento persone.

Il Pontificio consiglio per i laici ha deciso per la rimozione del padre fondatore commissariando la Comunità, fondata nel 1981, e affidandola al padre canossiano Amedeo Cencini a seguito di una serie di missive anonime e firmate di componenti della stessa struttura che accusavano il prete. Con lui è stata rimossa anche la teologa sarda Maria Luigia Corona, nata nel 1951 a Quartu Sant’Elena in provincia di Cagliari, e con fondatrice della Comunità missionaria, la quale, pur sapendo, avrebbe taciuto. Don Luigi Prandin è molto conosciuto a Fossò anche se in via Celestia a Sandon, dove era nato da una numerosa famiglia contadina, da diversi anni si faceva vedere poco. Sempre impegnato con la sua missione evangelica.

Innovatore dal punto di vista del processo di evangelizzazione aveva creato la sua associazione pubblica internazionale di fedeli della Chiesa cattolica nel 1981 e portandola, attraversala una vita di intensa comunione sul modello della Trinità Santissima e la Missione Universale, a 600 membri effettivi (cioè coloro che assumono i voti di povertà, obbedienza e castità celibataria o coniugale), oltre 20mila membri aggregati con 14 case sparse per il mondo (7 in Italia, 5 in America, 2 in Africa). Già nel 1983 aspirava a creare una comunità dove i missionari non fossero soli e abbandonati in terra straniera ma accompagnati da un gruppo sanitario nel Terzo mondo in grado di dare anche una assistenza concreta agli indigenti. Inoltre le sue “Missioni” di 15-20 giorni nei vari paesi d’Italia crearono, in quegli anni, molto scalpore con aspre critiche ma anche con lusinghieri auspici. Nelle varie sedute padre Prandin si presentava come un tuttologo che dava l’imprimatur sull’educazione dei figli ma anche sulla vita sessuale delle coppie.

Di certo il lavoro svolto negli anni ha portato a ottimi risultati come racconta il 29enne Niccolò Gobbato di Sandon, membro della Comunità. «Al di là delle eventuali colpe di padre Luigi, la Comunità di Villaregia opera ogni giorno, in Italia e nel mondo, per opere caritatevoli e di solidarietà. Il dicastero non è stato scalfito e l’opera di tutti i missionari e volontari della Comunità non può essere compromesso ma deve continuare la sua azione di solidarietà».

«Sono rimasto basito di fronte a tale notizia», spiega Luciano Compagno, ex sindaco di Fossò, «Io ho conosciuto personalmente don Luigi Prandin e l’ho sempre visto come una persona impegnata ad aiutare le persone, soprattutto coppie che magari in questa società, in un momento particolare della loro vita, si erano smarrite o avevano perso la fede. Inoltre si dava molto da fare all’estero per portare l’evangelizzazione e aiuto i poveri».

Davide Massaro

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