Forte S. Felice accordo per sei aperture straordinarie
CHIOGGIA. Sei aperture straordinarie per il Forte San Felice. Su richiesta dell’amministrazione comunale, la Marina militare ha acconsentito a aprire le porte del compendio storico per il primo sabato di ogni mese, da maggio a ottobre.
Per motivi di sicurezza si potrà entrare a gruppi di 50, per un massimo di 200 persone al giorno, accompagnati dalle guide e con un’assicurazione nominale, al costo di tre euro. «Le visite si sono interrotte nel 1999 per motivi di sicurezza», spiega Erminio Boscolo Bibi, presidente del comitato Forte San Felice, «per anni nessuno più parlò del Forte, fino a quando nel 2014 abbiamo deciso di partecipare al concorso I luoghi del cuore del Fai, con 18.000 firme siamo arrivati al 15simo posto nazionale e l’attenzione si è riaccesa tanto che nel maggio 2015 siamo riusciti a ottenere un’apertura straordinaria. L’interesse è andato crescendo e nel 2016 abbiamo superato le 25.000 firme. Oggi ci fa enorme piacere che sia l’amministrazione comunale a aver chiesto di poter organizzare delle visite. Abbiamo già 130 prenotazioni per l’apertura del 6 maggio».
Ovviamente l’obiettivo del comitato è di mostrare a quante più persone possibili lo stato di degrado in cui versa il Forte e aumentare il pressing sulle istituzioni per avviare un progetto di recupero e fruizione. «L’impegno del Comune su questa partita è massimo», assicura l’assessore alla cultura, Isabella Penzo, «il sindaco sta portando avanti le trattative con la Marina per arrivare all’acquisizione del bene e poi poter procedere con un progetto di recupero». Bibi sottolinea l’importanza di coinvolgere nell’iter anche la Soprintendenza ai beni ambientali e di sfruttare i fondi legati al concorso del Fai.
«Lo diciamo da tempo», spiega il presidente del comitato, «occorre convocare un tavolo di lavoro per discutere del progetto di recupero con tutti gli enti coinvolti. Il bando ministeriale legato ai progetti dei Luoghi del cuore impone che le domande siano presentate entro il 21 giugno. Ci auguriamo che l’amministrazione colga questa opportunità». (e.b.a.)
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