Forni crematori al collasso, salme a Ferrara

MIRA. «In Riviera del Brenta 10 salme al giorno, oltre 50 a settimana, devono essere trasportate a Copparo a Ferrara a causa del fatto che il crematorio di Marghera è chiuso e quello di Spinea non riesce a far fronte alle continue richieste. Va costruito in Riviera del Brenta un crematorio nuovo». A fare questa denuncia e questa richiesta è l’impresario funebre Paolo Lucarda, che è anche capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Mira. Sulle posizioni di Lucarda si schierano i sindaci della Riviera del Brenta.
A parlare sono i dati: «Il 60% dei funerali che organizzo», spiega Lucarda, «chiede la pratica della cremazione per volontà del defunto e dei parenti. Proprio per questo, ora che il crematorio di Marghera è chiuso per ristrutturazione, quello di Spinea di fatto è insufficiente e i tempi di attesa per la sepoltura sono di oltre 20 giorni. Per ovviare a questi disagi per la famiglia già colpita dal dolore del lutto porto le salme a mie spese a Copparo in provincia di Ferrara».
Lucarda spiega di aver inviato per questo problema una lettera al presidente del Veneto Luca Zaia, chiedendo che venga realizzato un nuovo crematorio stavolta in Riviera del Brenta: «Il crematorio di Spinea con questi ritmi di cremazioni non basta. Non basterà e non bastava neanche quando era in funzione quello di Marghera. Ne serve uno del tutto nuovo».
Sulla linea di Lucarda altri impresari funebri che sono costretti in qualche caso a far desistere le persone a cremare il defunto, perché i tempi di attesa dalla fine del funerale alla cremazione superano in questo periodo anche i 20 giorni. «Il problema», spiegano gli operatori funebri, «è che gli obitori di Dolo e Mirano scoppiano. Non vi sono più celle frigorifere per accogliere le salme. Si tratta anche di un problema sanitario con l’arrivo dell’estate. Consigliamo in questo periodo le sepolture a terra».
Il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera e sindaco di Stra, Caterina Cacciavillani, ritiene la questione fondata: «Effettivamente», spiega il sindaco, che è medico, «l’affollamento dell’obitorio di Dolo e i tempi di attesa per le cremazioni sono incontestabili. Insieme con i primi cittadini dell’area investiremo le autorità preposte come Usl 3 e Regione per realizzare in un’area idonea un nuovo crematorio a ridosso, come già succede a Spinea e Marghera, di un camposanto».(a.ab.)
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