Forchetta nel postamat per truffare i correntisti

Vigonovo. Venerdì beffato un uomo che doveva prelevare 600 euro alle Poste La posata infilata nell’ingranaggio per fermare i soldi. Colpi pure a Fossò e Fiesso
Di Rubina Bon

VIGONOVO. Basta una forchetta per sabotare il bancomat e truffare i correntisti che vorrebbero prelevare. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a venerdì, nel mirino l’ufficio postale di Vigonovo. Un uomo doveva prendere 600 euro al postamat, ma i contanti stranamente non erano usciti. Ben presto si è scoperto che era stato vittima della truffa della forchetta. Un mese fa, stesso copione sempre allo stesso ufficio postale. Ma episodi analoghi sono stati registrati in tutta la Riviera, dalle Poste di Fossò a quelle di Fiesso, e pure a Marghera.

La tecnica usata è quanto mai semplice e viene messa in pratica quando gli sportelli sono chiusi, in modo da evitare che il malcapitato di turno vada immediatamente ad avvertire il personale. I malviventi si presentano allo sportello da sabotare ed effettuano un prelievo modesto, di solito 20 euro. Quando si apre lo sportello da dove escono i soldi, è il momento di agire con la massima velocità. Nell’ingranaggio che eroga il denaro, i malviventi inseriscono una forchetta. Questo serve a far sì che le banconote restino bloccate. Il correntista di turno resta quindi a secco, credendo si tratti di un malfunzionamento del bancomat. Peccato che lo scontrino esca regolarmente, come se i soldi fossero stati erogati. Quando il cittadino se ne va senza il denaro, tornano nuovamente i malviventi che forzano lo sportello e prendono i soldi che sarebbero dovuti essere nelle tasche del malcapitato. E spesso riescono a recuperare pure la forchetta da riutilizzare nel colpo successivo.

A questo punto, molto spesso il bancomat va in blocco. Ma tanto basta ai truffatori che hanno già messo a segno il colpo. Venerdì è toccato a un uomo di Vigonovo che non si è visto erogare i soldi. Nelle scorse ore è stata presentata la denuncia ai carabinieri di Dolo. Il fatto che l’ufficio postale non sia dotato di impianto di videosorveglianza esterno ha reso più agevole il lavoro della banda, di cui ora non restano tracce. Spesso i colpi vengono scoperti l’indomani, quando il personale delle Poste riceve le lamentele del cliente di turno che non si è visto erogare i soldi: scattano i controlli del bancomat e si scopre la manomissione.

La tecnica della forchetta nel Veneziano ha preso piede soprattutto nel corso dell’ultimo anno. Lo testimonia l’escalation di colpi che sono stati messi a segno con questa tecnica. Oltre a Vignonovo, infatti, anche a Fossò, Fiesso e Marghera gli uffici postali sono stati presi di mira dalla banda specializzata, che non si esclude possa essere sempre la stessa tenuto conto della particolarità della tecnica.

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