Fondo troppo alto diportisti incagliati
CHIOGGIA. Inizia la stagione balneare, ma i diportisti del Canale Novissimo, sono bloccati perché il fondo del canale non viene scavato da anni.
È l’ennesimo paradosso che colpisce l’economia turistica della città, proprio in un periodo di crisi e di grande bisogno di lavoro. «Erano bellissime giornate, col sole splendente e il mare tranquillo», dice Maurizio Tiozzo, di Valli, riferendosi alla settimana scorsa, «ma le barche ormeggiate nelle nostre darsene, non sono potute uscire perché il fondo del canale è troppo alto». Lungo il Canale Novissimo, infatti, si trovano quattro darsene, per un totale di circa 7-800 posti barca, senza contare gli ormeggi dei residenti. Due darsene nei confini veneziani e due nel padovano, territorio dal quale arrivano la maggior parte dei turisti che trovano comodo lasciare qui la barca per farsi un giro tra mare e laguna.
Ma «nei giorni scorsi», spiega Tiozzo, «i diportisti che hanno provato a uscire si sono incagliati a 150 metri dallo sbocco del Canale, alcuni anche procurandosi dei danni all’imbarcazione. Altri hanno semplicemente rinunciato». E anche nell tratto più interno del Canale si sono formate delle secche. Non sarebbe neppure la prima volta che succede ma, stavolta, siamo agli esordi dell’estate e il danno per i diportisti è notevole: si può ormeggiare la barca in un posto da cui non si può uscire? «Con l’alta marea il problema è molto ridotto», aggiunge Tiozzo, «ma è molto scomodo dover aspettare la marea per uscire e per rientrare». Allo scavo, dice Tiozzo, «dovrebbe provvedere il Magistrato alla acque (ente ormai sciolto, ndr) ma i titolari delle darsene si erano offerti di provvedere in proprio, scomputando i costi dal carico fiscale. Ma ci hanno detto di no e ora rischiamo di perdere anche i clienti». (d.deg.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia