Fondo comunale per il tornado «La procedura è illegittima»

Mira. Secondo l’ex sindaco Roberto Marcato la Corte dei Conti potrebbe ravvisare un danno erariale «La giunta non ha chiesto al Commissario l’autorizzazione per stanziare i soldi come Dolo e Pianiga»

MIRA. «I soldi stanziati per il tornado? Un debito fuori bilancio che rischia di provocare al Comune di Mira un grosso danno erariale». A lanciare questa pesante accusa è l’ex sindaco di Mira ed ex assessore al bilancio della Provincia, Roberto Marcato, che, è convinto, la giunta guidata dal sindaco Alvise Maniero.

«Ancora una volta la giunta di Mira», spiega, «ha preso decisioni sbagliate, dimostrando insipienza e sprecando risorse preziose. Infatti per gli interventi urgenti, a seguito del tornado dell'8 luglio, ha scelto di utilizzare i fondi del proprio bilancio, anziché chiedere la preventiva autorizzazione al commissario straordinario, istituendo un apposito capitolo di spesa. Come hanno fatto i comuni di Dolo e Pianiga, colpiti anche loro dal tragico evento, con danni tra l’altro ben maggiori». Marcato entra più nel dettaglio della procedura scelta dal sindaco, e che, va detto, ha in ogni caso garantito un fondo di 145 mila per le famiglie del tornado. «Ma a differenza degli altri due Comuni», spiega, «solo Mira si è trovata con un debito fuori bilancio di 145.000 euro, perché la spesa non è stata preventivamente autorizzata. Su di essa gravano seri dubbi di legittimità. Nonostante i tentativi che ho fatto perché prevalesse il buonsenso, il sindaco con il solito atteggiamento sprezzante, dopo aver ritirato in un primo tempo la delibera, l'ha riproposta nell'ultimo consiglio comunale, dove è stata votata dalla sola maggioranza. Facendo un grave errore, che comporterà rischi non indifferenti».

Marcato infatti sostiene che la procedura possa far venire qualche dubbio alla Corte di Conti. «La legge prevede», spiega, «che ora la delibera sia sottoposta al parere della Corte dei Conti, che dovrà valutare se esistano i presupposti per una simile decisione o, viceversa, considerarla un danno per il Comune. In questo caso chiamerebbe a rifondere in solido chi ha approvato la delibera. Si tratta», conclude Marcato, «dell'ennesima dimostrazione di un'amministrazione che opera e spende in modo disordinato, incurante di ogni buon consiglio, salvo poi piangere perché non ci sono soldi».

A difendere la scelta della maggioranza è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale Mauro Berti. «Abbiamo voluto dare una risposta immediata», spiega Berti, «ai nostri cittadini di Porto Menai e Gambarare di fronte a un’emergenza grave come quella del tornado, in cui non c’era tempo da perdere. Anche accettando di fare un debito fuori bilancio. Prima di agire in questo modo, tra l’altro, abbiamo ascoltato i dirigenti comunali. Siamo sicuri che con queste motivazioni la Corte dei Conti non creerà problemi. Noi abbiamo a cuore innanzitutto i bisogni della gente e poi le procedure».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia