“Focamanìa” a Venezia, tutti la cercano e nessuno l’avvista
di Carlo Mion
VENEZIA. In calle larga della Malvasia, non lontano da dove hanno visto alcune volte la foca monaca ribattezzata Pryntyl, scherzando si salutano con un “ciao foca”. Avvistamenti, articoli sui giornali, pareri di esperti e l’ironia che esplode in internet, è “focamania”. E non solo in questo angolo di Venezia a ridosso del Canal Grande dove da alcune settimane si sono susseguiti almeno cinque avvistamenti di una bestiola che per molti è una foca.
Ieri, inoltre, sul Corriere della Sera, il famoso etolo Danilo Mainardi spiegava che non è da escludere la presenza della foca in laguna e che in questi casi sono importanti le segnalazioni agli esperti per schedare la sua presenza e sancirne, così, scientificamente il domicilio. Guardando l’acqua verde e sporca del rio dei Meloni, dove anche qui è stata vista, qualche dubbio sulla sua presenza viene. Mainardi però non esclude nulla e racconta che c’è una colonia di foche monache presente sulla costa istriana. Spiega che un esemplare giovane di queste bestiole copre le 100 miglia che ci separano da quei luoghi in dieci ore. Insomma gli scettici son serviti. Prytyl, il nome preso a prestito da una canzone di Vinicio Capossela, può essere veramente arrivata e quindi occhi aperti quando si va per canali o si cammina in riva da queste parti. L’animale potrebbe emergere e mostrare i suoi baffi al fortunato avvistatore.
Al bar pasticceria Rizzardini, tra un caffè e una delle famose paste al riso, si disquisisce sulla foca. E c’è chi è convinto ci sia. Anche se tra i presenti nessuno l’ha vista. Del resto, un cliente sottolinea: «Lo scrive anche il giornale». In campiello dei Meloni al ristorante “Rivetta” il cuoco è categorico: «Foche qua? Mai viste. Qualcuno che scarica la fogna quello sì. Comunque nessuna foca». Ironico un gondoliere in riva del Carbon: «’A foca? Certo, ’a vedo tutte le mattine», pronuncia in uno slang italo-veneziano.
Il dibattito è più animato in campiello dei Meloni dove Massimo, l’edicolante, discute con i due sandoisti che hanno la barca in rio. L’edicolante è convinto: «A una certa ora vedono anche gli elefanti che volano». Uno dei sandoisti dice che sicuramente non è una foca. «In riva sono arrivati parecchi cormorani e quando si buttano sott’acqua si possono confondere. Ma può anche essere una foca, del resto al Lido non sono arrivati anche i delfini? Mah, di sicuro noi non abbiamo visto nulla». Il suo collega comunque ironicamente sostiene: «Anche ’sta mattina ho guardato se c’era, ma niente, non l’ho vista. Niente foca. È una vita che non ne vedo una...».
Tra il serio e il faceto la discussione va avanti, tanto che Massimo indica, con le mani, la probabile lunghezza di una foca monaca e uno dei “sandoisti” promette: «Se la vedo la fotografo col cellulare. Ci mancherebbe altro». Sono quattro giorno che non ci sono più avvistamenti. Forse Pryntyl era arrivata in laguna per l’inaugurazione della Biennale.
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