Florian, Prada e Vhernier. È qui la festa?
Pioggia di inviti per la settimana d'oro dell'arte e della mondanità
VENEZIA. Non è ancora iniziata e c'è già chi è in affanno. Uno dopo l'altro, via mail, per posta (più elegante), al telefono o col passaparola, gli inviti alla settimana d'oro dell'arte continuano a fioccare e chi pensava di essere psicologicamente preparato alla sette giorni di cultura, mondanità e vesciche, deve aggiornare la propria agenda e riorganizzare il proprio guardaroba.
Sotto l'immensa, benevola ala della Biennale, i musei, le gallerie, le fondazioni, le chiese sconsacrate, i ristoranti, i palazzi, gli alberghi, le terrazze parleranno la multiforme lingua dell'arte e l'arte sarà la scusa per invitare di qua e di là in una girandola che non è concessa nemmeno al Festival del cinema.
Al Caffè Florian in Piazza San Marco, ad esempio, un ricevimento «blindatissimo e solo su invito» festeggerà venerdì 3 giugno l'undicesima edizione di «Temporanea - Le realtà possibili del Caffè Florian», mostra organizzata in collaborazione con Ubs e dedicata quest'anno a Pietro Ruffo e alla sua opera «Negative Liberty». Tradotto artisticamente, si tratta della trasformazione della Sala cinese in un bosco di grafite che pullula di libellule tridimenzionali.
Altra storia quella di Vhernier. La gioielleria delle divine, che ha aperto una boutique in calle Vallaresso, quest'anno ha raddoppiato il suo impegno in laguna. Main sponsor del Venetian Heritage che dal primo al 4 giugno accoglierà a Venezia principesse in arrivo da tutto il mondo, Vhernier lega il suo nome anche alla Fondazione Bevilacqua La Masa organizzando una cena in onore dell'artista Enrico David, martedì 31 maggio a Ca' Vendramin Calergi. Per gli addobbi del giardino è stato chiamato il garden designer prediletto da Jane Fonda, Thomas Pellizzaro di Vicenza.
Ricercatissimo, per comprensibili ragioni, anche il cartoncino d'invito all'inaugurazione della Fondazione Prada-Ca' Corner della Regina curata da Germano Celant. In mostra una selezione delle opere della collezione di Miuccia Prada che gli invitati protranno vedere con tutto comodo dal primo al 4 giugno. La delicatezza del luogo ha sconsigliato aperitivi robusti (nel senso di sovraffollati) facendo optare per un drink da meno di trecento persone, giovedì 2 giugno. E siamo appena a metà.
I giorno prima Pinault inviterà alla Fondazione Cini i suoi ospiti per l'inaugurazione della nuova mostra di Palazzo Grassi. Attesissima, tra le celèb, l'attrice Salma Hayek, moglie di Pinault jr, che da qualche anno non si fa più vedere in laguna ed è davvero un peccato.
Alla principessa di Kent, a quella di Giordania, al principe Amyn Aga Khan ed ad altri trecenti ospiti provvederà invece il Venetian Heritage con una quattro giorni che si annuncia indimenticabile. Cocktail a Ca' Zen il primo giugno, cena alla Ca' D'Oro il 2, lunch sul bateau mouche ormeggiato davanti ai Giardini della Biennale il 3, breakfast & jewels al Monaco e il ballo la sera a Ca' Vendramin Calergi sabato 4. Per gradire. Tra un drink, una vernice, una tartina e un Bellini, ai Giardini della Biennale e alle Corderie sono attese oltre 20 mila persone in quattro giorni: artisti, collezionisti, critici d'arte, rappresentanti dei vari paesi, imprenditori e belle signore già con l'abbornzatura da Costa Smeralda (o da Cipriani) su tacchi pazzeschi, come a ogni Biennale che si rispetti. Le più intraprendenti non mancheranno una capatina all'isola della Certosa dove è atteso l'attore James Franco, protagonista di un film-video sulla vita a Hollywood e già invitato d'onore - va da sè - a tutti i parties che ci saranno in laguna.
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