Flop Pellegrini, delusione a Spinea
SPINEA. La bottiglia comperata dal sindaco Silvano Checchin resta mestamente in frigo. Federica Pellegrini soffoca il botto di spumante nella sala consigliare di Spinea, dove ieri sera si sono radunati in 50 per seguire la gara sulla sua distanza preferita, i 200 stile libero. Non tantissimi, ma belli carichi: adulti, giovani, bambini. C’è la Spinea che sogna. Stavolta però niente medaglia: quelle londinesi saranno ricordate come le Olimpiadi della delusione.
Non quelle del tramonto però. A Spinea tutti scommettono in un abbaglio: «Fede ha perso la concentrazione, non lo smalto. Si riprenderà» giura un tifoso. «Erano bravissime le altre, non c’è stato verso» commenta un anziano sostenitore. Fede insomma resta il mito.
La regina d’Inghilterra però rimane solo Elisabetta II, la Fede nazionale torna a casa senza scettro e senza aver lasciato l’impronta nella storia. Così, per quanto poco, un pizzico di delusione tra i suoi tifosi inevitabilmente traspare. «Dopo domenica confidavamo nel riscatto», ammettono a Spinea. Molti già chiedevano quando sarebbe stata la festa in piazza al suo ritorno. Eppure per spingerla verso il podio nella sua Spinea si erano pure inventati una seduta lampo del Consiglio comunale. Velocissima quella di ieri sera, per motivi di tifo sfrenato. Un evento più unico che raro: la riunione finisce in 50 minuti per lasciare spazio a un evento che unisce e non, come accade di solito, per bagarre che dividono.
Cala il maxischermo, il sindaco Silvano Checchin e la vice Stefania Busatta, sempre loro, sono in prima fila. Fede parte come il suo solito, non brilla, forse si risparmia per le ultime bracciate. Però non rinasce: non la si vede al primo, al secondo e neppure al terzo intermedio. La delusione prende il sopravvento anche a Spinea. I tifosi sembrano non capire. «Dai, adesso recupera. Ha sempre fatto così, le emozioni le regala solo negli ultimi metri». L’ennesima progressione da lasciare agli annali dello sport però non arriva. Federica non regala il botto di spumante a Spinea: la campionessa si fa travolgere da Allison Schmitt, Camille Muffat e tutte le altre. Arriva solo quinta.
«Un po’ di delusione c’è», ammette Checchin a fine gara, «più che altro per il risultato, ma non cambia il sentimento di riconoscenza per quello che ha fatto in tutti in questi anni. Rimane una grandissima campionessa anche se in queste Olimpiadi le sue prestazioni sono state inferiori alle attese». Anche la tifosissima Busatta guarda il bicchiere mezzo pieno: «Eravamo tutti qui per festeggiarla», dice la vicesindaco, «ma più che delusi siamo dispiaciuti. Ha messo tutte le energie che aveva in acqua, ma era in vasca con le migliori del mondo. Resta nella leggenda e soprattutto non dimentichiamo che il record mondiale resta suo: anche la bravissima Schmitt non è riuscita a strapparglielo».
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