Flashmob pacifico degli studenti al Russolo
PORTOGRUARO. Appuntamento all’alba, in piazza Marconi, per il sit-in di protesta contro la mancata stretta di mano. Non poteva passare inosservato per la Rete Studenti Medi, organizzazione studentesca che ha come riferimento la Sinistra, quanto accaduto in città nelle celebrazioni del 4 Novembre. Ieri di buon ora si sono ritrovati attorno alle 7.40 in una ventina per ribadire la loro contrarietà a quello che hanno giudicato come un atteggiamento offensivo da parte del primo cittadino. La Rete ha espresso solidarietà a Jenny, presente anch’essa. I giovani si sono dipinti la mano destra e hanno impresso il loro calco su un tabellone appeso assieme ad altri due sulla parete esterna del teatro Russolo. L’hastag che li ha ispirati è stato #lamanoladiamoatutti.
«È il primo caso in Regione», ha detto Toni Ruzzante, «qui si continua ad alimentare odio razziale». Gli fa eco una studentessa del Belli, Adriana Martin. «Non è giusto non dare la mano. È un gesto scorretto». Per Giada Tonetto poi il primo cittadino è andato incontro a un “suicidio mediatico”. «Non può non essersene accorta. L’ha saltata appositamente. La civiltà deve appartenere a tutti». Giovanni Padovese ha definito quello del sindaco un “gesto non giustificabile”. Infine il responsabile della Rete Studenti Medi di Portogruaor, Domenico Zamburlini. «Invitiamo il sindaco a promuovere iniziative contro la discriminazione».
L’organizzazione studentesca ha diffuso anche una nota. «In risposta alla mancata stretta di mano tra una nostra amica di carnagione scura e il sindaco di Portogruaro, la nostra città, abbiamo manifestato attraverso un flashmob per ribadire che noi studenti ripudiamo il razzismo verso qualunque etnia e qualunque orientamento sessuale e per ribadire la natura antirazzista e accogliente di Portogruaro. Atti come quello del sindaco non devono più accadere». (r.p.)
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