Flash mob per il distretto nuovo appello alla Regione
Marghera. Davanti all’ex scuola Monteverdi ieri la protesta dei residenti Un cuore con le firme inviato al governatore. Ferrazzi: «Agisca anche il Comune»
C’erano oltre un centinaio di persone ieri sera davanti all’ex scuola Monteverdi a Marghera al flash mob organizzato dall’associazione Buongiorno Marghera per sensibilizzare la Regione all’apertura del nuovo distretto sanitario del quartiere. «Vogliamo», ha spiegato Alvise Ferialdi, per gli organizzatori, «che questa parte del territorio di Marghera venga recuperata al degrado: creare un distretto sanitario sarebbe un progetto importante».
Tanti cittadini sono scesi in strada e hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per il fatto che pezzi del centro abitato di Marghera, nella zona di via Ulloa, siano finiti n mano alla criminalità e allo spaccio.
A dar manforte ai cittadini c’era ieri serra anche il presidente della Municipalità Gianfranco Bettin. Nell’occasione è stato registrato un video in cui i partecipanti hanno spedito un “cuore” con lo slogan “Marghera in salute” al presidente della giunta regionale, Luca Zaia affinché acceleri sul nuovo distretto sanitario.
Non mancano gli interventi politici: «Oltre alla Regione deve attivarsi in maniera più evidente», sottolinea il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Andrea Ferrazzi, «il Comune di Venezia. Con il direttore dell’Usl si era approntato un progetto che prevede anche il recupero dei servizi della stazione anche sul lato di Marghera». Sottolinea con forza la necessità di un intervento più efficace del Comune anche il consigliere comunale Nicola Pellicani: «È giusta la mobilitazione e il flash mob di residenti a favore di un recupero dell’area ex Monteverdi che, abbandonata da quasi un decennio, produce solo degrado. Il Comune deve perseguire con forza perciò il progetto di recupero di questa parte del territorio di Marghera, tenendo in considerazione anche gli ultimi preoccupanti episodi che hanno portato in pochi giorni alla chiusura di due bar per motivi di ordine pubblico».
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