Flagello influenzale, non si salva neanche chi si era vaccinato

Venezia. Solo una parte delle dosi distribuite dalle Usl agli assistiti prevedeva il ceppo Yamagata B, al momento il più virulento
20051031 - ROMA - CRO - INFLUENZA, MEZZO MLN ITALIANI A LETTO MA NON E' QUELLA VERA..PREGLIASCO, COLPA DEL 'TEMPO BALLERINO'..Una foto di archivio del 4 Febbraio 2002 di una donna influenzata a letto. Sono gia' quasi mezzo milione gli ..italiani che solo la scorsa settimana sono finiti nella rete dei mali di stagione, le pre-influenze: febbre, male alle ossa, brividi, tosse e raffreddore. Ma non e' ancora l'influenza vera, quella contro la quale ci ..si sta vaccinando proprio in questi giorni che arrivera' solo a dicembre. FRANCO SILVI/ARCHIVIO ANSA/DEF
20051031 - ROMA - CRO - INFLUENZA, MEZZO MLN ITALIANI A LETTO MA NON E' QUELLA VERA..PREGLIASCO, COLPA DEL 'TEMPO BALLERINO'..Una foto di archivio del 4 Febbraio 2002 di una donna influenzata a letto. Sono gia' quasi mezzo milione gli ..italiani che solo la scorsa settimana sono finiti nella rete dei mali di stagione, le pre-influenze: febbre, male alle ossa, brividi, tosse e raffreddore. Ma non e' ancora l'influenza vera, quella contro la quale ci ..si sta vaccinando proprio in questi giorni che arrivera' solo a dicembre. FRANCO SILVI/ARCHIVIO ANSA/DEF

Il picco dell'influenza. Milioni di italiani a letto: come difendersi

VENEZIA. Si chiama Yamagata B il colpevole dell’incremento di persone colpite dal virus influenzale di quest’anno. È il quarto ceppo, non previsto forse del tutto dal Ministero della Salute, e che solo in parte è stato inserito nei vaccini della campagna antinfluenzale di ottobre e novembre. Una brutta sorpresa per molte persone che, pur vaccinandosi entro fine anno, si stanno ritrovando a letto con febbre alta e problemi alle vie respiratorie.

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«Non è una variante, ma un ceppo che non avevamo mai visto negli anni passati con questa incidenza» spiega la dottoressa Lorena Gottardello, epidemiologa dell’Usl 6 Euganea. «Quest’anno nessuno si aspettava che ricomparisse, ed è il motivo per il quale in tutta Italia, non solo in Veneto, stiamo avendo un numero maggiore di persone colpite dal virus. Un virus in linea con quelli precedenti, sotto il profilo dei sintomi, ma che colpisce più persone perché anche parte della fetta di popolazione vaccinata non ne è immune». Nella prima fase dell’epidemia influenzale, iniziata tra novembre e dicembre scorsi, a colpire maggiormente la cittadinanza sono stati i due ceppi di tipo A previsti dal Ministero della Salute e inseriti nei vaccini distribuiti alle Regioni. Poi sono subentrati i due ceppi di tipo B con maggiore incidenza, ma lo Yamagata non c’era nei vaccini. O meglio, solo in una parte. «Le previsioni spettano al ministero, non alle aziende sanitarie», sottolinea la dottoressa Gottardello.

«Non è stato detto di acquistarlo assolutamente, il vaccino contenente anche il B Yamagata, ma la Regione una parte ne ha comunque presi, circa un terzo di quelli poi distribuiti. Le aziende sanitarie hanno così indicato ai medici di famiglia di usarli per le persone con patologie più a rischio, e poi sono stati somministrati agli operatori sanitari per il ruolo che hanno, dovendo curare le persone malate. Cosa posso consigliare ora? Chi si ammala in questi giorni resti a casa, si isoli al caldo, attenda i 4-5 giorni del decorso e non faccia l’eroe. Solo in questo modo, visto che la gente non può più ormai vaccinarsi anche per il ceppo B Yamagata, si eviterà una maggiore diffusione, specie nei luoghi di lavoro e in quelli più affollati».

A confermare la situazione è anche Maurizio Scassola, ex vicepresidente della FnomCeo e attuale medico sentinella delle rete Influnet regionale per la rilevazione dei casi di influenza. «Stiamo aspettando i dati dei centri nazionali di virologia, ma qualcosa di strano quest’anno è sicuramente successo», osserva Scassola dalla medicina di gruppo in cui lavora alla Cipressina.

«Abbiamo visto che molte persone che si erano vaccinate, si sono poi ammalate lo stesso. Soprattutto notiamo quest’anno stati febbrili prolungati e rinosinusiti piuttosto fastidiose. Ma il picco è coinciso anche con le ultime nebbie e le presenze massicce di polveri sottili nell’aria. Non mi stupirei se ci fosse un nesso tra questi aspetti e il maggior numero di malati registrati in queste ore. Credo altresì che il picco sia stato superato».


 

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