Fiumi, torna l'allarme meteo
Appello dei sindaci: litorale a mal partito per erosione e detriti. Oggi le prime piogge ed è previsto un ulteriore peggioramento per i prossimi giorni. Stato d'allerta per il Livenza
SAN DONA'.
Una seconda ondata di maltempo è prevista a partire da oggi e almeno fino a martedì. Basso Piave e litorale non hanno fatto in tempo a dimenticare esondazioni dei fiumi e mareggiate che già torna l'allarme su tutto il territorio. Osservati speciali restano dunque Piave e Livenza e tutti il territorio che si estendono attorno agli alvei.
Ma sono soprattutto le spiagge a patire in questo momento le conseguenze dell'erosione e dei detriti accumulati sulla sabbia in corrispondenza delle foci del fiumi e di tutta la costa. Alberi, mobili ed elettrodomestici, materia in plastica e gomma, rifiuti speciali di ogni genere. Una distesa di rifiuti che ha invaso tutte le spiagge.
Il Genio Civile, con il suo responsabile territoriale, il geometra Pasquale Schilardi, ridimensiona però le paure degli amministratori e dei cittadini di tutto il litorale: secondo lui non ci sarà grande allarme almeno per i prossimi tre o quattro giorni. «Io non sono preoccupato - ha commentato il geometra Schilardi - anche perché questo è il mio lavoro e mantenere la calma è fondamentale. Gli idrometri erano in calo ecco perché non siamo considerati tra i territori a rischio nei prossimi giorni». Queste condizioni meteo dovrebbero dunque garantire una certa tranquillità e infatti tutti i bollettini finora diramati non includono Basso Piave e Basso Livenza tra le zone più a rischio.
«Ci aspettiamo 100 millilitri di precipitazioni», dice il capo della Protezione civile regionale, Mariano Carraro, «quando sabato 30 ottobre ne sono caduti tra i 200 e i 300. Quindi non sono tanti, ma potrebbero essere un problema per arginature già massacrate. Sono preoccupato per gli argini di Frassine e Bacchiglione, e solo in misura minore per i corsi d'acqua della provincia di Venezia».
Prima il Garbin (da sudovest) poi lo Scirocco (da sudest) soffieranno forte già da stasera e fino a mercoledì: il mare quindi non riceverà dai fiumi e ci saranno acque alte importanti in laguna. A Noventa, dove il Piave è salito a quota 9 metri sul medio mare, le paratie arginali dovrebbero restare almeno fino a martedì per scongiurare ogni eventuale pericolo di allagamento.
I ponti di barche restano aperti, sia quello tra Noventa e Fossalta di Piave sia quello di Revedoli e Cortellazzo. I gestori privati hanno assicurato che oggi e domani non dovrebbero esserci particolari problemi e che sarà martedì il giorno più incerto. Un allarme rientrato, dunque, a metà. I veri problemi sono ora concentrati alle foci di Piave, Livenza, Sile. I fiumi hanno riversato tonnellate di detriti che si sono addensati sulle varie spiagge della costa veneziana. I costi per il conferimento dei rifiuti superano abbondantemente il milione di euro, senza contare i danni legati all'erosione marina che andranno ad aggiungersi con il futuro ripascimento di una consistente parte delle spiagge colpite. Tonnellate di sabbia verranno utilizzate per colmare i tratti di litorale in cui il mare si è mangiato la spiaggia.
I sindaci sono molto preoccupati soprattutto per i costi che dovranno sostenere i Comuni e gli operatori coinvolti, tra imprenditori del turismo e società di gestione arenili. Per questo hanno chiesto un sostegno che possa arrivare dalla Regione. Jesolo ha chiesto lo stato di calamità. Fabio Visentin, esponente di spicco del Pdl si è spinto a proporre uno alleggerimento dalla tassa sui rifiuti per commercianti e residenti in quanto i costi futuri di smaltimento rischiano di farla gonfiare oltre ogni limite.
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