Firme per le case chiuse Il 70% arriva dalle donne

Sbarca anche a Spinea il banchetto di raccolta firme per la loro riapertura Curreli: «Se non si può eliminare la prostituzione, almeno sia fatta con garanzie»

SPINEA. Sbarca anche a Spinea la raccolta firme a favore della riapertura delle case di tolleranza. Sabato scorso, in meno di tre ore, sono state raccolte in centro città 148 firme, nella giornata che segna il passaggio ufficiale di testimone dal consigliere comunale di Venezia Marco Zuanich, responsabile per il comitato veneziano, ai cittadini e alle associazioni dei paesi dell’entroterra.

A Spinea ad incaricarsi della battaglia a favore dell’abrogazione parziale della legge Merlin è la lista civica 585, che con il suo rappresentante Pietro Curreli ha favorevolmente accolto l’invito di Zuanich a raccogliere le sottoscrizioni per la riapertura delle case chiuse. Una raccolta di firme che è continuata casa per casa anche nei giorni successivi, arrivando a superare le 400 sottoscrizioni da parte dei cittadini solo a Spinea. Sarà sempre la civica 585 a portare avanti le istanze anche a Mirano e Salzano, già in questi giorni, a breve anche negli altri comuni del Miranese e della Riviera del Brenta.

«È una battaglia di democrazia, civiltà, libertà e dignità delle donne», ha ribadito Zuanich, «a Venezia nessun altro si è mosso, a Spinea ho trovato subito una mano tesa da Curreli e la sua lista. Continua a sorprendermi come siano soprattutto donne a firmare: il 70% dei firmatari».

«Abbiamo voluto partecipare a questa campagna», aggiunge Curreli, «perché riteniamo che vada eliminata dalle nostre città la vergogna della prostituzione in strada, che è un rischio per le donne che la praticano e per i clienti che ne favoriscono. Se non si può eliminare, almeno impegniamoci per controllare il fenomeno e garantire maggior sicurezza al territorio».

Filippo De Gaspari

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia