Firmato l’integrativo torna la pace in Comune

San Donà. Stanziato un fondo di 851 mila euro per i quasi duecento dipendenti Il giudice ha respinto il ricorso della Uil per comportamento antisindacale
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE

Integrativo firmato, pace fatta in Comune. Le rappresentanze sindacali unitarie, Rsu, del personale hanno sottoscritto, a maggioranza, l’accordo integrativo sulla produttività. L’accordo è stato siglato anche dai rappresentanti territoriali di Cisl, Cgil, Diccap e Csa. Un nuovo punto di partenza per il Comune dopo i rapporti tesi con il personale. Adesso il clima si dovrebbe rasserenare dopo che i comunali, quasi duecento dipendenti, sono addirittura scesi in piazza.

  Le trattative sono proseguite per oltre un anno fino alla stipula dell’accordo sul salario accessorio per l'anno 2014 che è stato sottoscritto dai referenti Rsu in rappresentanza di Cgil e Cisl. L’accordo definisce l’ammontare del fondo e la sua ripartizione. Il fondo risulta pari a 851.110,78 euro, comprese le posizioni organizzative, e sarà destinato, con le diverse indennità e prestazioni, ai 174 dipendenti.

Da rilevare la novità dei piani di razionalizzazione, nuovo strumento per coinvolgere il personale nel raggiungimento di  efficienza e risparmi sui servizi in un sistema virtuoso che già il sindaco, Andrea Cereser, aveva annunciato a suo tempo.

Nei giorni scorsi, il giudice del lavoro aveva rigettato il ricorso della Uil per comportamento antisindacale dell’amministrazione. «La nostra azione si è dimostrata vincente», spiega l’assessore al personale, Valter Menazza, «con questa sentenza si è fatta chiarezza in modo completo. La validità dell’accordo è, di fatto, confermata dal giudice del lavoro che dà ragione all’amministrazione su tutta la linea», prosegue Menazza, «ribadisce l’autonomia dell’ente nella definizione dell’organizzazione del personale senza che ciò debba essere oggetto di accordo sindacale e smentisce la Uil circa la mancata informazione, viste le decine di riunioni convocate nel 2014. Viene sconfessata una linea sindacale che ha cercato il consenso sulla conflittualità interna fra le diverse categorie del personale».

  «Questa sentenza è importante anche per i Comuni del nostro territorio perché fissa principi importanti, chiarendo le competenze e il ruolo della parte pubblica», conclude, «abbiamo mantenuto la necessaria pazienza e perseveranza senza cedere a pressioni, interne e pubbliche. Alla fine la nostra linea di cambiamento rispetto al passato ha dimostrato tutta la sua fondatezza e ora si continuerà nel lavoro di progressivo miglioramento dell’organizzazione».

 Giovanni Cagnassi

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