Fiori in laguna per le vittime di Lampedusa

Chioggia. Il Comune ha ricordato la strage di giovedì con una sobria cerimonia sul ponte di Vigo

CHIOGGIA. La tragedia di Lampedusa ha suscitato viva commozione tra la popolazione chioggiotta. Ieri a mezzogiorno una sobria e breve cerimonia, voluta dal Comune, ha ricordato le centinaia di vittime del naufragio di un barcone di migranti avvenuto giovedì. Un centinaio di persone ha partecipato silenziosamente al gesto. Dapprima il sindaco Giuseppe Casson, alla presenza delle altre autorità civili e militari cittadine ha lanciato, dal ponte di Vigo, un mazzo di fiori in segno di cordoglio. In seguito i cittadini hanno gettato anche loro dei fiori nel canale. La manifestazione è stata fortemente voluta dal sindaco, che ne spiega il motivo: «Papa Francesco ha denunciato la globalizzazione dell'indifferenza e ci sembrava importante, come città di mare, dimostrare attenzione al problema». Va sottolineato che la questione dell'immigrazione clandestina in passato, seppur in maniera marginale, interessò direttamente il clodiense: il 17 novembre 2005 cinque iraniani clandestini sbarcarono sulla spiaggia di Sottomarina. La città ieri ha voluto non essere indifferente, dimostrando grande nobiltà d'animo. «È stata una cerimonia molto sentita dalla città», ha commentato Casson, «quasi tutti cittadini presenti avevano con loro dei fiori, a prova dell'apprezzamento dell'iniziativa. Da parte nostra abbiamo voluto che fosse un momento molto sobrio». Ma la scia di fiori, lasciata in laguna, è stata seguita da una meno encomiabile scia di commenti a sfondo razzista apparsi sulla rete, in particolare sulla bacheca Facebook del sindaco, dove alcuni hanno dissentito sull'opportunità dell'iniziativa.

(a.var.)

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