Finto veterinario sterilizzava i gatti: patteggia 4 mesi
SAN STINO. I proprietari di cani e gatti gli affidavano i propri amici a quattro zampe per le cure del caso. Semplici prescrizioni di antibiotici ma anche ben più delicati interventi di sterilizzazione, oltre che operazioni di sutura di ferite e vaccinazioni. Peccato che Luigi Mazzero, 46 anni di Cessalto, non fosse un veterinario, ma lavorasse per conto di un negozio di prodotti per animali a San Stino. Adiacente al punto vendita c’era lo studio dove Mazzero effettuava le prestazioni sugli animali senza alcuna abilitazione. Il 46enne era finito sotto indagine della Procura di Pordenone per esercizio abusivo della professione e falso. Ieri, difeso dall’avvocato Bruno Malattia, Mazzero ha patteggiato 4 mesi, con sospensione della pena, davanti al giudice monocratico Giorgio Cozzarini.
Del finto veterinario si era occupata nel 2014 anche “Striscia la Notizia”. Edoardo Stoppa, l’amico degli animali, era arrivato a San Stino prima per raccogliere la testimonianza di un cliente del sedicente veterinario, poi per “testare” le accuse mandando un complice in compagnia di un cagnolino bisognoso di alcune vaccinazioni. Una volta che Mazzero aveva completato la visita e rilasciato un nuovo libretto per le vaccinazioni, su cui era stato apposto il timbro di un vero veterinario e falsificandone la firma, l’inviato del programma di Canale 5 aveva fatto irruzione nell’ambulatorio.
Grazie alle indagini della Procura di Pordenone era stato ricostruito come Mazzero esercitasse abusivamente la professione di medico veterinario «senza averne titolo e senza essere iscritto all’albo professionale», si legge nel capo d’imputazione. Nonostante, dunque, non dovesse svolgere alcuna attività di tipo veterinario, Mazzero «compiva atti da medico veterinario quali procedure diagnostiche e terapeutiche, comprese le medicine complementari, e riabilitative, e rilasciava certificazioni e prescrizioni». Tra le attività portate a termine dal sedicente veterinario, anche la sterilizzazione di alcune gatte, oltre a una operazione di sutura sempre su un gatto e il rilascio di certificazioni di avvenute vaccinazioni, che peraltro il 46enne aveva regolarmente eseguito poco prima.
Proprio su quest’ultimo punto si innesta l’accusa di falso contestata all’imputato: Mazzero, infatti, ha compilato il libretto sanitario attestando l’avvenuta vaccinazione fatta su un cane, utilizzando il timbro e la firma di un vero veterinario.
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