Finto fisioterapista a Jesolo: "Ridatemi la laurea (anche se è fasulla)"

Sandro Montagner, di professione estetista, si è visto respingere il ricorso dal Riesame. È indagato per esercizio abusivo della professione: sequestrate tutte le sue creme

JESOLO. Ha chiesto di riavere le sue creme, ma anche il diploma di laurea, che lui stesso aveva ammesso essere fasullo. Niente da fare, però. Nel tardo pomeriggio di ieri, i giudici del Tribunale del riesame di Venezia presieduti da Angelo Risi, hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Zett e Marco Esposito: i due legali si erano mossi nell’interesse dello jesolano Sandro Montagner, indagato per esercizio abusivo della professione. Il materiale rimane sotto sequestro così come aveva disposto il pubblico ministero di Venezia Rita Ugolini, che coordina le indagini della Guardia di finanza di Jesolo.

A compiere la perquisizione nella casa-studio di Montagner erano state le Fiamme gialle che, oltre a sequestrargli la documentazione e i “ferri” del mestiere, hanno iniziato anche a fare le pulci ai conti del professionista, controllando quello che avrebbe incassato negli ultimi anni con la sua attività e se avesse pagato tutto quello che doveva all’Erario. Per conoscere l’esito della verifica fiscale ci sarà da attendere, mentre proseguono le indagini sulla liceità dell’attività svolta da Montagner.

Il diploma di laurea in medicina è fasullo, nel senso che lo jesolano non si è mai laureato, ad ammetterlo sarebbe stato lui stesso. Avrebbe anche spiegato che avrebbe creato quella «patacca» solo per vedere l’effetto che gli faceva, visto che aveva intenzione di iscriversi alla facoltà di Medicina. I finanzieri, però, avrebbero anche sequestrato alcuni bigliettini in cui Montagner si descrive come fisioterapista: in realtà sarebbe un semplice estetista, professione ben diversa dalla prima. Anche per essere fisioterapista è necessario frequentare un corso universitario. Infine, in altri cartellini il cognome Montagner era accompagnato dai titoli non solo di dottore, ma pure di professore. Naturalmente sarà necessario capire che uso faceva di questi bigliettini l’indagato.

Ad esempio, i difensori sostengono che il diploma di laurea fasullo non era appeso ad alcun muro, stava in un cassetto e Montagner non lo avrebbe mostrato a chi arrivava al suo studio. Adesso i finanzieri dovranno scovare i clienti dell’estetista e chiedere a quali servizi si sottoponevano quando andavano nel suo studio e a quanto ammontava il conto. Si limitava a fare le cerette e qualche massaggio estetico o svolgeva altre attività, raccontando che era medico o fisioterapista, come è riportato nei bigliettini?

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