Finti auguri porta a porta a Venezia: «Vendeteci la vostra casa»
VENEZIA. Il centro storico e le sue case, terreno di conquista per le agenzie immobiliari, che in questi giorni hanno letteralmente riempito la città di pubblicità e volantini - porta dopo porta - con finti auguri natalizi e veri annunci nei quali si invita a vendere o affittare la propria abitazione. Ha iniziato l'agenzia internazionale real estate E&V che ha appeso sulle maniglie di tutti i portoni d'ingresso della città auguri di Natale a "mimetizzare" il ben chiaro messaggio: «....Se state valutando di vendere casa, ci pensiamo noi!».
Una copertura così capillare e sfacciata - non la solita pubblicità nella buca delle lettere, ma interi sestieri "marchiati" dagli annunci, da provocare in tempo reale la "Letterina di Natale alla nota agenzia immobiliare" del Gruppo 25 Aprile: «Cara multinazionale in cerca di nuove colonie, ti rendi conto della reazione di rigetto che hai provocato con questa campagna militare volta a occupare il mercato delle seconde case in una città che continua a perdere 3 residenti al giorno? Questa è una città allo stremo, sotto assedio, dove gli sfratti per finita locazione sono sempre più frequenti e colpiscono famiglie incolpevoli, il cui unico torto è quello di essere d'ostacolo al carro armato delle seconde case e delle locazioni turistiche, il tuo non è un bel gesto, alla vigilia di Natale. Ci appelliamo quindi al tuo buon senso: anche le multinazionali hanno un'anima, vero? Dimostracelo, mettendo un termine a questa campagna invadente e di cattivo gusto».
Lettera spedita anche in inglese alla casa madre della società in Germania e accompagnata dalla segnalazione al Comune per chiedere se con il regolamento su pubblicità e affissioni siano in regola. Ma E&V non è la sola. A invadere le cassette, anche la veneziana WelcHome.it, molto più diretta: «So che l'istinto è buttare la pubblicità, ma vi invito a leggere fino alla fine».
La promessa della società? «Vi daremo il massimo sotto l'aspetto economico, pagandovi subito e senza nessuna lamentela», occupandosi di tutto». Il conto? «Per l'intera gestione online chiediamo il 20%, prezzo possibile data la nostra altissima mole di lavoro».
Certo, oltre a questo bisognerebbe aggiungere - ma l'annuncio non lo dice - quantomeno il 21% di tasse della cedolare secca. Sotto l'albero di Natale si consuma così l'ennesima speculazione su Venezia e la sua "vocazione" turistica, con il Comune che chiede al governo di disporre il promesso registro immobiliare obbligatorio per gli appartamenti in affitto turistico. Attualmente, quelli registrati sul portale del Comune sono 1800: quasi 4 mila quelli offerti su Airbnb.
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