Finta bomba a Fincantieri, indaga la Procura

Aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di procurato allarme. La Digos prosegue con gli accertamenti

C’è un fascicolo in Procura con l’ipotesi di reato di procurato allarme in relazione al ritrovamento, venerdì pomeriggio, di un ordigno - poi rivelatosi finto - all’interno della Carnival Horizon, la nave in costruzione alla Fincantieri di Marghera. Per consentire tutte le verifiche del caso e permettere l’intervento degli artificieri, era stato necessario procedere allo sgombero di quasi duemila operai.

L’episodio è stato segnalato dalla Digos della polizia alla pubblico ministero di turno Carlotta Franceschetti. Al momento l’ipotesi di reato è quella di procurato allarme. Un’ipotesi che potrebbe cambiare qualora dalle indagini emergessero elementi nuovi. Secondo la polizia, infatti, alla base del ritrovamento ci sarebbe una questione interna tra lavoratori riconducibile ai rapporti non sempre facili tra le aziende e le cooperative che lavorano in regime di subappalto. A confermare questa tesi era stato, nei giorni scorsi, lo stesso questore Danilo Vito Gagliardi. «Stiamo facendo una serie di accertamenti e valutando determinati aspetti e riteniamo che sia un fatto interno, probabilmente rivalità di aziende sub-appaltanti, perché non abbiamo al momento altro tipo di motivazioni anche se l'attività è in corso», aveva detto il questore, «Secondo me, in base alle prime informazioni, si voleva forse rallentare le attività perché non c'erano altri scopi. Stiamo lavorando in questo senso e speriamo di arrivare presto al bandolo della matassa».

La “bomba” altro non era che un pacco rosso con una serie di cavi elettrici intorno di colore verde, blu e rosso, del tipo estensibili, usati ad esempio nei telefoni di casa. Un pacco che, agli occhi dei primi operai, era parso immediatamente un ordigno di fattura rudimentale. L’intervento degli artificieri aveva escluso che all’interno fosse contenuto esplosivo. (ru.b.)

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