Fino all’800% di tassi d’interesse arrestato usuraio di Mirano

Ai domiciliari Alan Levak, 46 anni. Un imprenditore padovano si era rivolto a lui per un prestito di 41 mila euro: doveva restituirne 81 mila. L’uomo si è rivolto ai carabinieri, ieri mattina il blitz

MIRANO. Tassi d’interesse folli, dal 300 all’800% su base annua. Troppo alti, alla fine, anche per chi, preso dalla disperazione più cupa, finisce per sprofondare nel baratro degli strozzini. È partita dalla denuncia di un ormai esasperato imprenditore residente nel Piovese l’indagine che ieri mattina ha portato all’arresto di Alan Levak, pregiudicato di 46 anni residente a Mirano, che ora dovrà rispondere del reato di usura aggravata continuata. A dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale veneziano David Calabria a conclusione di un’articolata indagine coordinata dal Pm Stefano Buccini della Procura della Repubblica di Venezia, sono stati i carabinieri della stazione di Legnaro ai quali la vittima di questa brutta vicenda si era rivolto.

Titolare di una piccola ditta individuale, l’imprenditore, che nella primavera del 2016 gravava in una situazione economica difficile a causa di una serie di circostanze e scelte poco fortunate, aveva fatto conoscenza con Alan Levak, formalmente anch’egli un imprenditore, attivo nei settori di affilatura di utensili e di commercio di veicoli. Le ristrettezze in cui si trovava avevano portato l’imprenditore a chiedere all’interlocutore del denaro in prestito. Levak aveva accettato di elargire le somme richieste, applicando però tassi d’interesse di chiara matrice usuraria, che si aggiravano appunto tra il 300 e l’800% su base annua. Una vera e propria condanna firmata con le proprie mani. A quel punto si è innestato il circolo vizioso che imponeva alla vittima di procedere alla restituzione di somme sempre maggiori sui prestiti ottenuti, entrando nel vortice proprio dell’usura, che la portava sul baratro del dissesto finanziario. Dai calcoli effettuati, infatti, l’imprenditore ha precisato di avere ottenuto dall’indagato, nel periodo compreso tra il giugno 2016 e il febbraio 2018, la somma complessiva di 41 mila euro che era lievitata, in ragione dei tassi usurari, all’importo di 81 mila euro. In questi mesi erano già stati restituiti 61 mila euro ai quali vanno aggiunti altri 20 mila euro sotto forma di assegni bancari, versati a garanzia. Le consegne del denaro, sia dei prestiti che delle restituzioni avvenivano abitualmente a Mirano, a casa di Levak. Abitazione nella quale, in regime di domiciliari, ieri mattina i carabinieri hanno accompagnato l’indagato, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Agli operatori economici, ai commercianti, agli artigiani, ai liberi professionisti che hanno denunciato gli usurai, lo Stato offre l’opportunità di accedere al Fondo di solidarietà. Un’occasione per reinserirsi nell’economia legale accedendo a un mutuo senza interessi.

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