Finito il servizio, poliziotto blocca un bandito in fuga
È stato un venerdì nero per Carmelo Lombardo, 41 anni, nato a Brescia ma residente a Trapani, di fatto senza fissa dimora, con innumerevoli precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per droga. Messi a segno due colpi nel giro di un’ora, mezz’ora dopo veniva arrestato per entrambi da un poliziotto che fuori servizio stava mangiando un gelato e nonostante non sia più ventenne ha dimostrato uno scatto da centometrista. Lombardo deve rispondere di due rapine improprie commesse in via Enrico Toti e in via Cecchini.
L’arresto è stato effettuato dagli agenti della Squadra Mobile e in particolare da un poliziotto del Gruppo Anticrimine Mestre Marghera che, terminato l’orario di servizio, si trovava in un bar all’incrocio tra via Ca’ Rossa e via Toti.
L’attenzione del poliziotto veniva attirata dalle urla di un giovane che aveva appena subìto una rapina all’interno dei locali di una cooperativa di via Toti e che, agitato, chiedeva aiuto per bloccare il malvivente in fuga. Pochi istanti sono serviti al poliziotto per comprendere cosa fosse successo e per mettersi all’inseguimento del rapinatore, bloccato immediatamente. Il rapinatore pensava di averla fatta franca ma non aveva fatto i conti con lo scatto e la corsa dell’agente. Una volta fermato l’uomo, il poliziotto ha chiesto alla centrale operativa l’invio di una volante. Il fermato aveva addosso ancora il bottino rapinato alla cooperativa.
Che non fosse il suo giorno Lombardo lo ha capito quando è arrivato al commissariato di Mestre. Infatti per portalo negli uffici della Mobile, i poliziotti con l’arrestato passano davanti all’ufficio denunce da dove stava uscendo una donna. Questa appena lo vede dice: è lui. E per “lui” intende l’uomo che, due ore prima, aveva commesso un’altra rapina all’interno di un ufficio di progettazione di via Cecchini di cui la donna è titolare. Lombardo, approfittando del fatto che la donna è uscita entra nell’ufficio e rovista ovunque. Mentre è ancora dentro arriva la donna. Lui non si perde d’animo e infilando la mano sotto la maglietta mima dei movimenti come se avesse una pistola. Costringe la titolare dell’ufficio a consegnargli il portafogli con soldi e bancomat. Poi scappa. Dalle indagini è emerso che lo stesso, dopo aver commesso questa rapina, aveva tentato di effettuare dei prelievi con il bancomat della vittima in un istituto di credito della Bissuola.(c.m.)
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