Finita la tregua elettorale il Pd si spacca subito

In consiglio comunale a Mira costituito un secondo gruppo che fa capo a Bersani mentre la segreteria comunale si dimette e Volpato vota contro Zapparoli
MIRA. Maretta dentro il Pd, partito di maggioranza relativa, già dopo il primo consiglio comunale. Degli 11 consiglieri (su 15 di maggioranza) che sostengono il sindaco Marco Dori (che non è espressione del partito), uscito vincente dalle elezioni due settimane fa 2, l’ex segretario del Pd Albino Pesce, e la consigliera comunale Luciana Bobbo, hanno annunciato di aver formato fin dal primo consiglio comunale, il gruppo “Mdp articolo 1”, la formazione politica che fa riferimento a Pierluigi Bersani.


Ma intanto ieri l’intera segreteria comunale del Pd mirese, si è dimessa in massa. Si tratta di 4 persone che affiancavano Zapparoli nella guida del partito. A completare il quadro non proprio idilliaco per una coalizione vincente, poi, anche il voto negativo palese dato dal consigliere comunale Pd Francesco Volpato contro l’elezione a presidente del Consiglio comunale del segretario Pd Giorgio Zapparoli.


Lo stesso Zapparoli non nasconde la difficoltà del momento: «Si tratta di scelte che certamente provocano scontento e malumore. Stiamo valutando con la segretaria metropolitana Pd Gigliola Scattolin, il modo opportuno per ricucire lo strappo all’interno del partito a Mira».


Fra i dimissionari della segreteria comunale c’è l’ex assessore Giorgia Cestonaro, orientata ad aderire al gruppo di Bersani.


Sulla scelta di Volpato di votare contro la sua elezione a presidente del consiglio comunale, Zapparoli taglia corto. «Lo ha fatto con considerazioni di tipo personale, di cui ovviamente si assumerà la responsabilità». Sulla costituzione del nuovo gruppo consigliare hanno precisato la loro posizione Albino Pesce e Luciana Bobbo, che pur uscendo dal Pd restano in maggioranza: «C’è un nuovo gruppo consiliare, “Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista”. Vogliamo portare avanti e rafforzare gli obiettivi prefissati da questa maggioranza in campagna elettorale con responsabilità ed impegno, perché gli impegni presi vanno rispettati e questo senza alcun intento di destabilizzare ma altresì di rafforzare la nostra presenza politica. Obiettivi questi, che fungeranno da collante per una azione politica più ampiamente condivisa. In sintesi: non lasciare indietro nessuno, senza distinzione, dev’essere fondamento per una società civile e giusta a Mira».


La situazione per la maggioranza insomma, si presenta in salita a causa delle fibrillazioni dentro il Pd, partito da sempre egemone a Mira (nel percorso dal Pci, Pds, Ds al Pd). Fibrillazioni che in passato hanno creato non pochi problemi ai sindaci di centrosinistra che avevano conquistato la carica vincendo le elezioni.


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