Finisce in carcere il rapinatore con palazzo in Canal Grande
VENEZIA. Rapinatore di buona famiglia con palazzo sul Canal Grande: la Squadra Mobile di Venezia ha arrestato martedì mattina all’alba il 44enne veneziano Lorenzo Visconti, pregiudicato, già arrestato nel maggio 2014 su ordine della magistratura di Venezia, sempre per rapina. Un professionista del campo già nei guai alcuni anni fa dopo una rapina a Cavallino.
Nel pomeriggio di martedì, si sono nuovamente aperte le porte del carcere per Visconti, sempre su ordine di custodia cautelare del gip veneziano, su richiesta della Procura.
Lorenzo Visconti viene definito dagli investigatori della Squadra Mobile “un pericoloso soggetto pluripregiudicato": nello specifico, è accusato di aver messo a segno - con due complici - una rapina aggravata commessa con l’uso di una pistola e di un taglierino alla Banca di Credito Cooperativo di Sant’Elena a Villatora di Saonara. Il malvivente, poco prima, aveva anche tentato di rapinare, minacciandolo con la pistola, un passante al quale aveva intimato di consegnare le chiavi dell'automobile, che sarebbe poi servita per la fuga della banda.
Questo nuovo arresto della Squadra Mobile veneziana si inserisce nell'ambito dell' Operazione Mask degli stessi investigatori, indagine durata oltre un anno che nella primavera scorsa ha fatto scattare le manette ai polsi di 24 persone a vario titolo coinvolti nella commissione di gravi reati contro il patrimonio, tra i quali numerose rapine a mano armata, nonché traffico internazionale di armi e che ha già portato al sequestro di numerose armi da guerra, tra cui sette AK47 Kalashnikov, due mitragliette tipo Skorpion, un silenziatore e alcune pistole, con relative munizioni. Le indagini sono inizate dopo l’arresto di un pregiudicato che aveva abbandonato, sotto ad una siepe, alcune maschere e una pistola, che dovevano servire per una rapina.
Le cronache iniziano ad occuparsi di Visconti nel 2004, dopo una rapina ai danni di una banca a Cavallino Treporti. Rapina nella quale una guardia giurata intervenne, sparò e sventò l’assalto ferendo uno dei banditi, abbandonato dai complici vicino al parco divertimenti di Jesolo Acqualandia.
L'intervento del vigilantes, il 28 giugno del 2004, aveva permesso non soltanto di sventare il «colpo» in banca ma anche di arrestare subito il ferito, il vicentino Giorgio Azzolin, e pure un altro complice, il pordenonese Mauro Prata. Un mese dopo era finito in manette il bellunese Roberto Gobbo e, infine, a quasi un anno dalla rapina fallita il veneziano Lorenzo Visconti. La vicenda terminò in maniera assurda con la condanna ad un anno del vigilantes accusato di lesioni colpose e al pagamento, dei danni da parte dello stesso operatore della sicurezza.
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