Finirà in Tribunale la lite con Diotto nella sede della Lega

Scompensi cardiaci, l’ex segretario al Pronto soccorso Solidarietà da FI e Pd. Schibuola nega: «Nessuna violenza»
SAN DONÀ. L’ex segretario della Lega Gino Diotto al Pronto soccorso dopo la lite nella sede del Carroccio, in corso Trentin, dalla quale è stato sbattuto fuori in malo modo perché bollato come «spia della Zaccariotto». Così ha denunciato lo stesso Diotto, con tanto di prognosi di 3 giorni per scompensi cardiaci. Ora è polemica nella Lega e tanti sono gli attestati di solidarietà all’81enne ex segretario. Il segretario attuale della Lega, Alberto Schibuola, nega risolutamente l’episodio: «Ribadisco che la versione data da Gino Diotto dei fatti dell’altra sera non corrisponde al vero, non ho preso per il collo Diotto. C’è stato un acceso confronto verbale ed è stato invitato ad uscire. Si trattava di una riunione interna alla quale non era stato invitato, dato che nei suoi confronti è in corso un procedimento disciplinare per le sue ripetute uscite sulla stampa con dichiarazioni diverse da quelle concordate dal movimento. Mi riservo di adire alle vie legali per tutela mia e del movimento». Diotto è perplesso: «Volevo ascoltare, sono un militante da oltre 30 anni, presentavano la candidata a sindaco Francesca Pilla, che io stesso avevo contattato 5 anni fa, mi hanno offeso e mandato via alzando le mani, Schibuola e poi un altro militante esagitato. Non è la Lega democratica che abbiamo costruito, sono lepenisti e io sono pronto ad andare via, magari in Forza Italia».


Ora il rischio è che tutto si risolva nelle aule di tribunale. Solidarietà da Diego Cancian, di FI. Albino Zangrando della Lista Zaccariotto: «Non si alzano le mani, a maggior ragione su una persona di una certa età che va sempre rispettata». Contro Diotto è l’ex segretaria della Lega Monica Corazza: «Sarà ricordato non tanto per i successi della Lega bensì per le sue posizioni sempre critiche e per aver cambiato mille volte idea sulla linea di partito. Diotto era un acerrimo nemico della Zaccariotto e ora vanno a braccetto. La Lega ha fatto bene ad allontanarlo e a guardare avanti con nuove leve che facciano crescere il partito» .


Riflette Alessandro Angelotti, segretario Pd: «Le sceneggiate interne alla Lega non dovrebbero interessarci, se non per prendere atto che la distanza di stile politico, è incolmabile. Amministrare significa dialogo, mediazione, confronto acceso ma sempre rispettoso. Un vicepresidente regionale che tollera che un iscritto venga maltrattato perché non la pensa come lui, come pretende di garantire un dialogo serio ed efficace?». Il sindaco, Andrea Cereser: «Da sindaco di tutti i sandonatesi non posso che esprimere vicinanza a Gino Diotto. Le divisioni politiche non possono tradursi in violenza né fisica né verbale» .


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