Fincato, Bettin e Orsoni a confronto in attesa delle primarie di domenica

Affrontati i punti cruciali della campagna elettorale con l’apertura all’Udc e le fermate del tram
VENEZIA.
Sulla necessità di apertura all’Udc auspicata dal candidato Giorgio Orsoni, che vuole riconquistare «l’erosione della forza di centro per avere maggiore forza elettorale», piovono fischi. Gli applausi invece si incrociano sull’asserita necessità di un programma solido e strutturato sin da ora, senza aspettare il verdetto di marzo, in vista di «qualsiasi alleanza» - come dice Laura Fincato - e complice di «un’immaginazione programmatica e politica che porti ad una proficua collaborazione» - come afferma Gianfranco Bettin. Sull’avanzata di Renato Brunetta per la conquista di Ca’ Farsetti, almeno per ora, nessun timore sembra scuotere i candidati di centrosinistra. «Con lui in campo - dice Bettin - per noi sarà una goduria». E Fincato: «E’ un dovere morale eleggere l’avversario che meglio lo potrà contrastare».




Ieri sera, la sala del Cenobio dei Tolentini era affollata: oltre 600 persone non si sono volute perdere il testa a testa fra i tre candidati di centrosinistra alle primarie di domenica. Le domande sui punti cruciali del futuro cittadino sono state affidate ai giornalisti Alberto Vitucci per La Nuova, Alda Vanzan per Il Gazzettino e Massimiliano Cortivo per il Corriere del Veneto. Interessante il passaggio sul Quadrante di Tessera. Per Gianfranco Bettin, il progetto è frutto di un errore politico e strategico ed è pronto ad impugnare e rivedere il provvedimento: «Non abbiamo bisogno di altri centri commerciali o strutture ricettive - dice - vada per lo stadio ed il Casinò, ma il resto è da rifare. Si sono voluti assecondare gli interessi autoreferenziali della Save».


Per Giorgio Orsoni, seppur dimostri di approvare il progetto nella sua sostanza, «l’amministrazione comunale uscente dovrebbe astenersi da scelte che potrebbero condizionare quella entrante». Una patata troppo bollente? Laura Fincato resta salda sulle decisioni prese dall’amministrazione comunale sino ad oggi: «E’ un progetto di marketing urbano in piena evoluzione che va di pari passo con lo sviluppo di Porto Marghera. Abbiamo avuto tempo e modo di discutere e ragionare ampiamente sulla sua funzionalità». Tutti concordi sono sull’arrivo del tram a San Basilio.


Mentre qualche divergenza di opinione affiora sulla fugura del commissario, come nel caso del nuovo Palazzo del Cinema al Lido. Se per Laura Fincato «l’importante è portare un’opera a compimento nelle tempistiche previste perché è questo che i cittadini vogliono, anche con i commissari», per Orsoni «l’amministrazione comunale li impone quando non è in grado di adempiere alle sue funzioni. Nel caso del Lido ha abdicato alle proprie scelte». E Bettin: «La situazione del Lido è inaccettabile. Ogni autorità deve stare al suo posto». Altro punto di accordo, la questione dei flussi turistici: vanno strutturati.

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