Fincantieri fa in pieno di ordini il bilancio torna in positivo
Nella banchina di Fincantieri, affacciata sul canale Vittorio Emanuele di Porto Marghera, si lavora a pieno ritmo, con tre navi in costruzione e tante altre in portafoglio ordini.
Fincantieri si smarca così dalla crisi con un bilancio finalmente in positivo e un pieno di commesse di lavoro per la costruzione di navi da crociera, settore in cui è leader nel mondo. Il Consiglio di amministrazione del gruppo Fincantieri - che ha otto cantieri navali in Italia, tra i quali figura quello di Porto Marghera, con un migliaio di dipendenti diretti e altri 3 mila dell’indotto - ha approvato i risultati del bilancio dei primi nove mesi del 2016 che si è chiuso con risultato netto positivo di 7 milioni di euro al 30 settembre, rispetto ai -195 milioni dello stesso periodo 2015.
Confermati anche gli obiettivi del piano industriale, con un carico di lavoro complessivo pari a 21,8 miliardi di euro. I ricavi del periodo ammontano a 3,2 miliardi (3 miliardi al 30 settembre 2015) con Ebitda a 185 milioni (6 milioni al 30 settembre 2015). La posizione finanziaria netta è ancora negativa per 625 milioni (-438 milioni al 31 dicembre 2015), ma in maggior parte per il finanziamento di attività riconducibili alla costruzione di navi da crociera, quindi strettamente legata al finanziamento del capitale circolante netto. «L’attuale performance del nostro Gruppo», spiega una nota di Fincantieri, «ci consente oggi di affermare che anche i risultati attesi per il 2017 saranno coerenti con gli obiettivi del Piano industriale il quale, grazie all’acquisizione di importanti nuovi ordinativi nel corso dei primi nove mesi del 2016, presenta una quasi completa copertura dei ricavi». Il carico di lavoro complessivo nei cantieri del Gruppo è di ben 21,8 miliardi di euro, pari a circa 5,2 anni di lavoro se rapportato ai ricavi del 2015, con 106 navi in portafoglio ordini.
Al miglioramento dei conti ha dato un contributo anche la fine del braccio di ferro - a suon di scioperi e proteste davanti agli stabilimenti - con i sindacati dei metalmeccanici con l’entrato in vigore il nuovo contratto integrativo aziendale, entrato in vigore lo scorso 1 luglio e basato su premi incentivanti al raggiungimento degli obiettivi di produttività, parte dei quali verrà corrisposta con interventi di “welfare aziendale”. L’integrativo, sottoscritto dopo diversi scioperi con un clima teso nei cantieri, prevede, tra le altre cose, un premio di risultato legato alla “prestazione e alla continuità” di presenza al lavoro e un premio efficienza pari a 1.500 euro che sostituisce il vecchio premio di partecipazione ed è suddiviso in parti uguali su indicatori di commessa e qualità.
Gianni Favarato
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