Fincantieri, altri scioperi «No a tagli e microchip»

Contratto integrativo, oggi 3 ore di stop: «Vogliono tagliare permessi, indennità e metterci nelle scarpe un segnalatore». L’azienda: «Una questione di sicurezza»
Di Gianni Favarato

MARGHERA. Dopo lo sciopero di un’ora per turno dell’altro ieri, accompagnato da un presidio di una delle navi (Viking Star) in allestimento, la Rappresentanza sindacale unitaria si è riunita ieri mattina e ha deciso ulteriori tre ore di sciopero per oggi. Del resto scioperi con le stesse motivazioni hanno interessato anche lo stabilimento di Riva Trigoso, a Sestri Levante e a Muggiano (La Spezia) dove i lavoratori sono scesi in strada per protestare contro Fincantieri che, come hanno spiegato loro stessi ricordando le affermazioni fatte nel luglio scorso dall’amministratopre delegato, Giuseppe Bono e valide per tutti gli stabilimenti, «vuole farci lavorare gratis mezz'ora ogni giorno e metterci un microchip nelle scarpe da lavoro».

C’è il rinnovo del contratto integrativo aziendale in ballo, per il quale c’è stato un primo incontro agli inizi di questo mese a Roma, tra la dirigenza dell’azienda, controllata al 75 % dallo Stato, e i sindacati di categoria che hanno presentato due piattaforme rivendicative, in gran parte uguali: una di Fim-Cisl e Uilm e l’altra della Fiom-Cgil. Il prossimo 13 aprile è previsto un nuovo incontro, con l’azienda che ha già manifestato l’intenzione di non prorogare ulteriormente e disdettare il contratto integrativo in vigore che scade il prossimo 30 marzo. Se decade l’integrativo in vigore senza il suo rinnovo, i lavoratori rischiano di perdere una grossa fetta delle indennità salariali acquisite nel corso del tempo con i precedenti integrativi e del monte ore di permessi retributi.

A scatenare la rabbia dei lavoratori - come spiega il documento votato dall’assemblea dei lavoratori dell’altro ieri - è il fatto che «Fincantieri respinge qualunque tipo di piattaforma sindacale e propone la privazione totale di tutti i premi aziendali per un valore medio annuo di 3.500 euro, l'eliminazione di 104 ore di permessi annui retribuiti e la flessibilità totale in deroga al contratto nazionale».

Fincantieri ha risposto l’altro ieri con una dura nota in cui stigmatizza gli «scioperi che stanno rallentando i lavori di allestimento della nave (la Viking Star, ormai quasi ultimata, ndr) al solo scopo di boicottarne la consegna». E ieri Fincantieri ha diffuso un’altra nota stampa «per rispondere all'attacco dei sindacati sul possibile uso di microchip nelle scarpe da lavoro». Fincantieri fa sapere che «nel contratto integrativo non si è mai parlato di questo, ma di tecnologie per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro».

«L' azienda», prosegue la nota diffusa ieri dall’Ansa di Genova, «ritiene utile che in ciascun suo sito aziendale vengano adottati impianti audiovisivi e o altre apparecchiature tecnologiche per incrementare il livello di sicurezza complessiva nei luoghi di lavoro, ma non verranno utilizzate per il controllo a distanza dei lavoratori».

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