Fincantieri accelera la quotazione in Borsa

L’assemblea degli azionisti nomina quattro nuovi consiglieri per collocare i titoli sul mercato telematico. Via libera di Fim e Uilm, la Fiom resta critica
Di Gianni Favarato

Marcia a passo spedito la collocazione in Borsa delle azioni di Fincantieri – controllata al 100 % dallo Stato italiano attraverso Fintecna – con l’obbiettivo di privatizzarla, salvaguardando però il controllo pubblico della quota di maggioranza (51%), con l’obbiettivo di ottenere un «aumento del capitale sociale per un importo massimo fino a 600 milioni di euro».

L’amministratore delegato, Giuseppe Bono, ha ordinato di accelerare l’operazione di collocazione in Borsa, forte del consenso esplicito dei sindacati Fim-Cisl e Uilm , per sfruttare al massimo la congiuntura favorevole, grazie alle importanti commesse di nuove navi da costruire sul mercato mondiale e agli accordi integrativi che garantiscono la pace sindacale nei cantieri italiani. La Fiom-Cgil, invece, ha ribadito la sua contrarietà a «privatizzare un’azienda di stato gioiello». Ieri, l’assemblea degli azionisti della società cantieristica, riunita a Trieste sotto la presidenza di Vincenzo Petrone, ha deliberato – in vista delle negoziazioni delle azioni della società sul mercato telematico azionario – , di aumentare il numero dei componenti del consiglio di amministrazione, portandoli da 5 a 9, nominando Simone Anichini, Paola Santarelli, Paolo Scudieri e Massimiliano Cesare quali quattro nuovi consiglieri. Fincantieri in oltre 200 anni di storia della marineria ha costruito oltre 7.000 navi. È ancora leader mondiale nella costruzione di navi da crociera ed operatore di riferimento in altri settori, dalle navi militari ai cruise-ferry, dai mega-yacht alle navi speciali ad alto valore aggiunto, alle riparazioni e trasformazioni navali e offshore.

Il gruppo conta complessivamente oltre 20.000 dipendenti, di cui 7.700 in Italia, e 21 stabilimenti in 4 continenti. Nel 2013 il Gruppo ha perfezionato l’acquisizione di Vard, società che opera nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale quotata alla borsa di Singapore. Negli Stati Uniti opera tramite la controllata Fincantieri Marine Group. La società, che serve importanti clienti governativi fra cui la Marina Militare e la Guardia Costiera statunitense, conta tre cantieri (Marinette Marine, Bay Shipbuilding, Ace Marine), tutti situati nella regione dei Grandi Laghi. Negli Emirati Arabi è presente con Etihad Ship Building, una joint venture insieme a Melara Middle East e Al Fattan Ship Industries, i cui obiettivi sono la progettazione, produzione e vendita di differenti tipi di navi civili e militari oltre a attività di manutenzione e refitting.

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