Fiamme in un palazzo, paura a Rialto

Corte dell’Orso, l’incendio si è sviluppato nella tromba dell’ascensore. Domenico Luciani leggermente intossicato

Paura per alcune ore in pieno centro di Venezia - a due passi da Rialto - per un incendio scoppiato verso le 16.30 in uno stabile di cinque piani di Corte dell’Orso al civico 5499 di San Marco. Le fiamme, sviluppatesi ai piani inferiori, si sono poi incanalate nel cavedio dell’ascensore, trovando sbocco sul tetto dell’edificio con un fumo denso e nero che ha avvolto subito tutta la zona.

Fondamentale è stata la prontezza d’intervento dei Vigili del Fuoco, subito chiamati e anche il fatto che da basso qualcuno abbia subito suonato i citofoni di tutti gli inquilini - lo stabile è abitato da una quarantina di persone - molte delle quali non si erano accorte di nulla.

Il fuoco è per fortuna rimasto concentrato nella zona centrale dell’ascensore senza estendersi alle abitazioni, anche se il calore ha fatto saltare molti vetri.

Nessun ferito, per fortuna e l’unico parzialmente intossicato - ne riferiamo a parte - è stato l’ex direttore delle Fondazione Benetton Domenico Luciani, che abita con la moglie Anna Messinis a uno degli ultimi piani dell’edificio.

Parzialmente coinvolto dalle fiamme anche l’albergo Bartolomeo, un due stelle che si trova proprio alle spalle dello stabile in calle dell’Orso, che è stato anch’esso evacuato dalla sua clientela turistica per alcune ore.

La zona è stata recintata (intervenuti anche Polizia e vigili urbani) e solo in serata, una volta accertata la sicurezza dell’edificio, i proprietari sono potuti rientrare nei loro appartamenti, anche se con i vetri rotti e la parte centrale in prossimità dell’ascensore completamente annerita dal fuoco. Sulla dinamica dell’incendio i vigili del fuoco hanno compiuto lunghi rilievi, perché le fiamme potrebbero essersi sviluppate in un magazzino al piano terra di calle dell’Orso, proprio a fianco del vano ascensore, oppure avere trovato esca nel vicino ristorante-pizzeria Corte dell’Orso, che si affaccia proprio sulla corte dello stabile, attualmente chiuso e dove sono appena iniziati dei lavori di manutenzione.

Qui è stato compiuto un rilievo accurato proprio per individuare eventuali focolai.

Sono comunque certamente partite dal basso e poi incanalatesi nel vano ascensore e il fatto che i vigili del fuoco - che hanno aggredito l’incendio da due lati, dalla corte e dal canale della Fava - abbiano potuto attaccarsi direttamente alla bocchetta antincendio, funzionante, anziché prendere l’acqua dal canale, è stato un ulteriore vantaggio nel domare rapidamente le fiamme.

Enrico Tantucci

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